LABELS

ALTROVE (766) UN ALTRO GIORNO (253) QUI E ORA (106) NOTE (8)

sabato 26 novembre 2011

di fatto coppie.



Meno male che Marco Capitani riesce sempre a farci sorridere. E spesso su cose che di divertente hanno davvero pochino.
Basta leggere su un quotidiano locale le dichiarazioni di Fiorenzo Dionisi per renderci conto che a Orbetello va in onda un film che abbiamo già visto prima ancora che venga trasmesso, sulla mozione per l'eventuale istituzione del registro comunale delle unioni civili. Dionisi, della direzione del Partito Democratico orbetellano, invoca sull'argomento il diritto ad avere le mani libere, per far si, cioè, che anche qui succeda più o meno quello che solo poco tempo fa è successo a Grosseto, a Bologna, e praticamente ovunque quando l'argomento sfiori anche solo lontantamente l'universo gay. E piuttosto lontanamente,di fatto: le unioni civili a regola di bazzica riguardano chiunque, riguardano i giovani che prima di sposarsi sono costretti a farsi due conti in tasca. Ma non ci vogliamo certo nascondere dietro un dito: riguardano anche i gay, anche se a Orbetello la comunità GLBT non è che sia esattamente una roba da Mardi-Gras di Sidney.
Due conti in tasca, appunto: perchè questo è uno degli argomenti che Dionisi, con un ghirigoro che definire politichese è un eufemismo, usa nell'affannoso tentativo di giustificare la propria posizione: in un momento delicato e preoccupante per le vicende economiche e socio-politiche del paese, perchè preoccuparsi delle checche che vogliono giocare a metter su famiglia? A parte il fatto che, appunto, proprio per le suddette vicende molte coppie non si sposano e semplicemente decidono intanto di vivere insieme e poi al matrimonio ci si penserà quando e se arriveranno sti benedetti tempi migliori: semplicemente, che c'entra? Perchè mai un paese dovrebbe rinunciare alle istanze basilari di civiltà solo perchè un conclave di arraffoni ha messo in ginocchio l'economia di mezzo mondo e un altro conclave di arraffoni ha provveduto a dare il colpo di grazia all'Italia e alle povere casse dei comuni? I padri costituenti si sono preoccupati della catastrofica situazione socio-politico-culturale mondiale con pochi precedenti storici quando ci hanno regalato una Costituzione da fare invidia al mondo? Il governo rumeno fa bene a autorizzare lo sterminio dei cani randagi perchè costa meno delle sterilizzazioni? Di cultura non si mangia? E' questa la rivoluzionaria filosofia con cui il PD si ripromette di governare questo paese? Con questi parametri più conservatori dei conservatori? Andiamo bene.
Non si tratterà del solito PD che nel tentativo di accaparrarsi le simpatie dei "moderati" (leggi ex democristiani) certi argomenti decide sempre di rimandarli a tempi migliori? Spero di no, perchè il rischio è che facendo fuggire a gambe levate l'elettorato di sinistra, legittimamente scandalizzato da certe sortite, si finisca col mettersi nelle mani di sti fantomatici cattolici che tanto poi votano sempre qualcun altro, persino i Caligola puttanieri e corruttori che ci siamo appena tolti dai piedi (ma chissà per quanto) e continuando a regalare al principale partito della sinistra di questo paese il ruolo perpetuo di opposizione che non si oppone, di progressista che non progredisce, di democratico che si distrae sul piccolo particolare che l'Italia è uno dei pochi paesi del mondo civile occidentale dove a te è permesso di fare una cosa e a me no, senza che nessuno abbia ancora capito perchè, se non che sta cosa risulti sgradita non ai cattolici (che se legiferassimo in base allo stile di vita dei cattolici italiani staremmo freschi, bunga bunga docet) ma a un Vaticano che ormai è più vicino a Marte che alla vita vera dei credenti, che manda i missionari a morire in Africa e se ne sta barricato negli stanzoni dorati a predicare contro il preservativo.
Questo sarebbe poi, sempre secondo Dionisi, materiale di esclusiva competenza della legge. E qui siamo al federalismo della domenica del PD. Per ste cose "eticamente sensibili" (niente di più terreno, in realtà) non è mai il luogo e il momento adatto. Se ne occupi qualcun'altro altrove.

La verità è che certe posizioni ormai sono talmente inspiegabili da un partito (psudo)progressista, che ci sarebbe da avventurarsi in qualche complessa e noiosa analisi antropologica: perchè si milita in un partito di sinistra se poi si pretende di vendere sta roba? Anche molti elettori di destra (che non è sinonimo obbligatorio di ottusità, grazie al cielo) hanno capito da un pezzo che questo stato delle cose non ci fa onore e non ci rispecchia. In molti paesi sta faccenda è stata sistemata da governi moderati se non conservatori. Bloomberg e lo sceriffo Giuliani hanno strenuamente sostenuto e vinto queste battaglie. Noi siamo stati abituati a considerarci la culla della civilà nel mondo, non l'ultima ruota del carro insieme a patetici dittatorucoli africani e qualche sparuta repubblica ex-sovietica che si prende più tempo del dovuto per allinearsi agli standard legislativi europei. Noi vorremmo una destra decente e una sinistra di sinistra, se non è chiedere troppo, non un PD pachiderma che ormai serve solo a stendere il tappeto a ducetti caricaturali di ogni risma e avanti il prossimo, non una maxi democrazia cristiana divisa in due in base a un criterio che al momento ci sfugge. Chi può ragionevolmente sentirsi minacciato, pur in tempi così difficili, dal fatto che io avrei le palle piene dal fatto che la legge è uguale per tutti e per me lo è un pò di meno?
E attenzione. Manca la perla che, come molti di voi avranno già immaginato, invece arriva e arriva dulcis in fundo: l'unione naturale tra uomo e donna. La posso rassicurare, signor Dionisi: la mia propensione all'omo-affettività è quanto di più naturale possa esserci, di sicuro non frutto di una manipolazione genetica, di chissà quale astruso scherzetto di bio-ingegneria nucleare. E mi permetta: non è proprio suo compito stabilire cosa è naturale e cosa no, in termini di affettività. Lei non è tenuto ad avventurarsi nei meandri delle mie stanze da letto. Lei è lì a rappresentare un partito che dovrebbe solo preoccuparsi che ogni cittadino sia tutelato dalla legge (nazionale o locale che sia) alla stessa identica maniera. Anche e soprattutto in tempi "delicati".

domenica 13 novembre 2011

E ORA C'E' DA FARE


E ora c'è tanto da fare. C'è da dismettere questa consuetudine idiota di appellare come comunista chiunque non la pensi come te quando di comunisti non ne vediamo più in circolazione da tempo memorabile, avendo provveduto essi stessi a polverizzarsi, a frantumarsi in partitini inutili e uggiosi, capaci sempre e solo a dire no: a tutto, a tutti, come se quando diventi una forza di governo non dovessi rendere conto ad una pletora di poteri, poterini e poterucci che tutti sti idealistissimi, stucchevoli, compulsivi, meccanici no prima o poi te li fanno cagare, in una operazione di tafazzismo seconda solo a quella dei Verdi italiani che tra una comparsata tv, una puntatina al Mucca Assassina e un litigio furibondo con scissioncina infinitesimale annessa e connessa, sono passati dall'essere un dito nel culo a una roba di un'inutilità siderale, proprio mentre i verdi, che so, tedeschi, diventavano una potentissima forza governativa. Col risultato che tra Bondi, Ferrara e compagnia bella, i pochi sparuti superstiti del comunismo italiano sono piu tra le fila del PDL che dell'opposizione, a momenti. Eccezione fatta per un personaggio di una tale statura, di una tale inattaccabile caratura, di un tale prestigio nazionale e internazionale che quei poveri mentecatti che da mesi e mesi, sui pietosi stracci di carta stampata del clan familiare Berlusconi e della lega-seppia attaccata alle poltrone peggio della DC dei tempi d'oro, tentano di infangarne nome e statura con sussurri, ammiccamenti, sibili, non ottenendo altro risultato che quello di apparire ancora più patetici e isolati dal mondo, se umanamente possibile, di quanto già non siano, invidiosi fracichi che tanto lustro e prestigio siano toccati a quel vecchio, grande, grandissimo comunista di Giorgio Napolitano e non al loro datore di lavoro e quel circo equestre dei suoi tirapiedi a busta-paga.
C'è da restituire dignità alla donna italiana: imparando di nuovo a calibrare i termini quando di essa si parla, perchè glielo si deve: un rispetto che deve quasi indurre all'auto-censura tale la sua importanza nella società e nella nostra vita di tutti i giorni; tornando a bollare come inammissibili senza se e senza ma battutine, barzellettine, sguardi invadenti, abitudini e comportamenti pure privati che la riducono a bambola, infermierina da film con Nadia Cassini, a ogggetto e merce di scambio, senza l'attenuante dell'humor (sic) del cameratismo guascone, del "si l'ho detto ma scherzavo". Scherzavi una ceppica di cazzo: scherza su quelle quattro bagasce che te la danno a pagamento e modera assolutissimamente toni e termini quando l'oggetto in questione è la donna: la mia amica, mia madre, la mia compagna, mia sorella, mia figlia, la mia badante, la mia vicina di casa: devi rispettarla, punto e basta, anche nello scegliere con cura termini e atteggiamenti da adottare. Sempre.
C'è da rendere illecita la battutina sui gay e da stigmatizzare l'uso di termini da trogloditi: é una roba infelice, fuori dal tempo, che trasuda ignoranza e ottusità, che disonora più chi la fa che chi la riceve e c'è invece da legiferare sul tema, e urgentemente: per rimetterci in pari col resto del mondo civile che ci ha seminato, che ci ha distanziato di anni luce, perchè noi siamo qui incatenati alle sottane di vescovi, papi, cardinali: omertosi, ricchi sfondati e potenti, intrallazzoni e ingordi, dai quali non sentiamo assolutamente l'urgenza di ricevere approvazioni di sorta semplicemtente perchè chi se ne frega; in camera mia non deve entrarci lo Stato, non devono entrarci vescovi, in camera mia non deve metterci piede nessuno: ma io ho il diritto sacrosanto e sancito dalla costituzione di vedermi applicata la legge che adesso è per te in un modo e per me in un altro, ho diritto alla tutela da parte del MIO stato contro chi mi offende, mi mortifica, mi picchia per pura imbacillità, per odio, per ignoranza. E quel poveraccio di Giovanardi che si affanna a starnazzare che leggi in questo senso ci sono e sono quelle che valgono per gli altri non deve aver capito, meschino, che agli "altri" nessuno li insulta, li picchia, li mortifica già da bambini solo per come sono: questo Giovanardi non ce la fa a comprenderlo e allora non c'è da stare qui a perdere altro tempo a spiegarglielo: c'è da archiviarlo urgentemente alla voce "roba brutta" per non tornarci mai più sopra. Lui e quelli come lui, cardinali e cadinalesse compresi.
C'è da liberare la Rai: che è nostra, che é la finestra della cultura di questo paese: c'è da buttar fuori a pedate chi coi soldi miei caccia la Dandini e si tiene quella scema sgrammaticata della Balivo, dando così per scontato che IO E TE meritiamo la Balivo, perchè siamo e dobbiamo restare scemi sedati. Dobbiamo cacciare i funzionari-lacché che sono stati piazzati là per fare gli interessi di tutti i piersilvi del mondo e delle loro satolle cassette di sicurezza, riuscendoci per altro alla grande, visti i dati d'ascolto e i resoconti fallimentari; dobbiamo cacciarli perchè certe intercettazioni non so quali e quanti reati configurassero: so che erano ignobili e offensive per la mia intelligenza e per la mia dignità di uomo. C'è da spintonare fuori i Minzolingua e i Vespa del plastico guardone e degli asfissianti libri su e con Berlusconi, perchè Rai News 24 ormai dissanguata e ridotta all'osso senza neppure telecamere a sufficienza per seguire un evento in diretta, ci dimostra tutti i giorni che le professionalità ci sono eccome, la voglia di raccontarci la notizia così com'è c'è eccome, seppur confinata in un paio di reti ridotte a riserva indiana asserragliata. Perchè io ho vergogna che del mio paese si dica che è al settantacinquesimo posto per la liberà d'informazione: io questo non sono disposto a tollerarlo un solo giorno ancora.
C'è da mandare a casa e di corsa un'opposizione che ha skippato su un conflitto d'interessi da novelle di Boccaccio, da cui tutto è scaturito, tutto è iniziato trascinandoci quì dove siamo ora. C'è da licenziare chi si è reso colpevole di distrazioni e sconfitte clamorose e a raffica. Un'opposizione che non si oppone o comunque non abbastanza a sprechi e privilegi che ormai suscitano conati di vomito a chiunque abbia la benedizione di esser dotato di un minimo di senno e senso della decenza, altro che "anti-plitica" di sto par di coglioni.
C'è da far tornare questo paese a essere un paese di grande cultura, grande civiltà, grande senzo etico e civico. Altro che spread.
C'è da ridare dignità al 25 aprile, perchè la nostra fantastica Costituzione lo pretende: alla laicità dello Stato, alla sovranità dello Stato, al lustro dello Stato.
E c'è da restituire dignità alla destra italiana: st'alluvione di merda che ci ha sommerso per anni non ha un fico secco a che spartire con l'essere di destra. Chi cazzo vuole essere rappresentato dalla Santanchè e da quell'ignorante della Gelmini? Chi vuole accodarsi dietro a portabandiera del calibro di Gabriella Carlucci e Daniele Capezzone? Chi vuole affidare gli asili nido dei propri figli alle cure di quella battona della Minetti? Che minchia ha tutto questo a che fare con l'essere di destra? Quale uomo di destra combatte con furore isterico la legge e chi la rappresenta? Le istituzioni e chi le rappresenta? Chi vuole passeggiare a braccetto con gente che si addobba di verde, inscena improbabili riti celtici e si inventa stati padani che esistono nè più nè meno come esiste Paperopoli? Ma cosa cazzo vi siete fatti raccontare da quella brutta copia di Vanna Marchi della politica? Ma che uomini di destra siete? Siete contenti di essere appellati ovunque nel mondo come "destra becera e populista": ottusi, razzisti, bigotti, papisti e anti-storici alla stregua di quei quattro raccattati fanatici del tea-party americano? E soprattutto: che cosa ci avete guadagnato? Se non siete azionisti Mediaset, faccendieri in odor di mafia o bagasce a gettone, ingorde e sovraddobbate, temo niente.
Ora c'è tanto da fare. Per tutti.

lunedì 7 novembre 2011

le peggio Carlucci del mondo


Bella la cosa che Alessandro Ragusa ha scritto per Orbetellove e intrigante il quesito. Ma è sulla prima parte del pezzo che ci sarebbero un paio di considerazioni. Il fatto che se Zeus e soci facessero sparire i pachidermi della politica italiana non rimarrebbero che pochi sconsolati superstiti, per giunta in maggior parte leghisti se non olgettine, non é di per se sintomo di buona salute. Solo i nomi che lui rammenta come esempio di politici da tramutare in bersagli mobili per le saette di Giove per il paradosso della sua ipotesi, fanno venire il panicato.
Io penso che sia un grave, gravissimo errore da parte di Alessandro, sottovalutare con un filo di snobberia questa paurosa stanchezza collettiva, questo sfinimento popolare, questa insofferenza infettiva nei confronti di QUELLA classe politica, e archiviarla frettolosamente alla voce "antipolitica". Tutti antipolitici: Grillo lo é, Travaglio lo é, Rizzo e Stella idem: le Iene, quei tangheri dello Zoo di 105, Brignano, gli indignados, i milioni di post su Facebook, e Renzi.
La cosa che mi suona sospetta é che a pronunciare la parola "antipolitica" siano sempre e solo i politici. Meglio se pateticamente affannati nel difendere in qualche talk show ciò che ormai è palesemente indifendibile.
Una classe politica che ha portato a casa quel debito pubblico, che non ha mai risolto i vergognosi conflitti d'interesse da repubblichetta centro-americana che hanno permesso a ducetti ricchi sfondati, maniaci compulsivi e in perenne odor di mafia di portarci dove siamo ora, che hanno messo l'Italia in fatto di diritti civili meritoriamente sul podio degli anti-storici assieme a qualche sparuta repubblica ex sovietica, Cipro, Malta e pochi altri eletti, che hanno permesso ai peggio Scilipoti e Carlucci di sto mondo di fare il bello e cattivo tempo in un momento storico che ahimè minaccia di essere ricordato a lungo, che hanno tramutato in unica vera novità della politica italiana un fenomeno (e smettiamo di aver paura di definirli per quello che sono, paraculi) folkloristico come la Lega, cioè un conclave di soggetti che definire ignoranti é un eufemismo: beceri, razzisti, sgrammaticati, ottusi, impresentabili e così pneumaticamente attaccati col culo alla poltrona che i vecchi democristiani al confronto sembrano campioni di mobilità, che hanno tramutato il partito socialista italiano in un partito di destra (che se lo racconti all'estero ti ridono in faccia: ma non dire cazzate), e potremmo continuare fino alla vigilia di Natale, una classe politica così, dicevo, che senso ha di perseverare oltre in questo scempio?
Essendo questa la situazione, e sfido Ragusa e chiunque altro a affermare il contrario, qui prodest? Quanto ancora? E soprattutto perchè? E come mai i partiti mammuth della sinistra italiana si coalizzano contro i Renzi ritrovando in questa mission una tale unità e coesione che mai in nessuna altra occasione è venuta fuori? Cosa temono? Quale minaccia costituisce il sindaco di Firenze per questi cadaveri ormai totalmente privi di qualcosa che possa anche solo lontanamente assomigliare a un'ombra di carisma politico? Per caso il fatto che ormai ovunque vadano sono accolti da fischi, insulti e monetine, che sia manifestazione o luogo di sciagura, é per colpa di Renzi? Per caso il fatto che tutte le grandi movimentazioni della società civile, ma io mi limiterei a società, da "Se non ora quando" agli indignados sono composte da oceani di persone che da questi qua non vogliono assolutamente essere rappresentati é per colpa di Renzi? Il fatto che un quotidiano totalmente libero e autogestito che di sicuro non fa sconti a nessuno, destra o manca, come Il Fatto Quotidiano sia diventato la potenza mediatico-editoriale che è alla faccia di Linea Notte di Rai 3 e di quanto si affannano a nasconderne le prime pagine nelle rassegne stampa, é per caso colpa di Renzi?
Io non nutro nessun tipo di simpatia per lo smargiasso sindaco viola, e credo che l'Italia abbia bisogno di tutto tranne che di personaggi di una tale ambiguità (già dato, grazie) ai posti di potere. Non vedo di buon occhio lo scaldare i motori da parte di altri Paperoni che pretendono di tramutare questo paese in una massa di imbecilli che ormai seguono qualsiasi riccone rampante come i topi seguono il pifferaio magico, incuranti del fatto che questi non hanno mai lavorato un giorno in vita loro, e sono convinto che purtroppo sia una tragica certezza, confermata dalla storia, che in Italia non c'è mai fine al peggio.
Ma questi, e ribadisco questi, che sventolano la bandierina dell'antipolitica ogni volta che Rizzo & Stella o la Gabbanelli ormai stancamente elencano gli insopportabili orrori dello spreconismo più sfacciato e senza più ormai un briciolo di senso della vergogna, che hanno tramutato la splendida Costituzione italiana che il mondo aveva ottimi motivi d'invidiarci in una robetta che permette a te di fare una cosa e a me no, solo perchè se non stiamo attaccati alle sottane di preti e pretini qui da decenni non si fa più un passo, questi no Alessandro. Questi non te li passo più.
Io non intendo fare il difensore d'ufficio di Renzi, che se la cava benissimo da solo (e si che questi devono avergli scatenato contro qualsiasi cosa, pur di zittirlo, ma temo invano) ma a te sconsiglio la difesa d'ufficio di una classe politica che tra l'altro, guardati allo specchio, grazie al cielo non ti somiglia neanche un pò.

giovedì 3 novembre 2011

SMARCHETTANDO


Di marchette  se ne vedono tante a giro, tutti i giorni. E nonostante si tenti con affanno di nobilitare la pratica  con definizioni altisonanti (escort, cene eleganti, responsabili), sempre di quello trattasi: vendersi, smarchettare, con modalità diverse e diversa merce  di scambio, ma pur sempre marchette. Già parlato  del fatto che, con la severissima crisi dell'editoria e della carta stampata, si giochi un pò al ribasso, si faccia a chi la spara più grossa, si remixi quel poco che basta a suscitare più interesse e curiosità, e vendere quelle quattro copie extra. Ma fra le tante marchette che mi è capitato di vedere in tempi recenti, questa è notevole.
I cacciatori in toscana sono tanti e, sempre in tema di marchette, sarà  per questo che la regione Toscana, a guida centro-sinistra dalla notte dei tempi, ha scodellato fin dove le competenze regionali lo permettessero, leggi fra le più permissive in assoluto in termini di attività venatoria. I politici che si sono succeduti alla guida della nostra bella regione (in genere PD e suoi antenati), per una manciata di voti sicuri, non si privano di pagarli col sangue delle bestie, sti voti. Marchetta, e della specie più sudicia da chi poi dovrebbe essere progressista e ecologista. Il terreno è sdrucciolevole: di lobby trattasi, di una qualche consistenza numerica e con una qualchè facoltà di pressione. Quelli che a ogni occasione dicono di amare e avere a cuore l'ambiente e la natura. Salvo che in genere chi ama qualcosa o qualcuno non lo uccide.  Quelli che non perdono occasione per sottolineare che si pagano tasse per cacciare, mica no. E ci mancherebbe pure: ti appropri di qualcosa che è di tutti, anche mio, e magari te lo vendi e ci guadagni pure, aspetta che ti abboniamo pure la tassa. Anche se i politici marchettari di cui sopra sarebbero capaci pure di quello, se messi all'angolo. Ma non é di questo che si parla quì. Di un pittoresco fenomeno correlato, piuttosto.

Questo quotidiano locale, o comunque uno di quelli che leggiamo anche per la cronaca del posto,
ha indetto questo fantastico concorso per il golden boy della schioppettata, il primatista della
decimazione,  il record-man della strage di creature inermi, che francamente merita che ci soffermassimo un attimo. Cioè, secondo questi, chi si balocca uccidendo, che ammazza per trastullo, chi non trova modo migliore per rilassarsi, svagarsi e immergersi nelle meraviglie delle nostre campagne se non sparando, ferendo, spesso torturando animali, merita pure un premio. Uno di quelli, non tutti certo, che quando nessuno vede e in genere nessuno vede finchè non arriva Striscia la Notizia,  la trappoletta la butta là, un colpetto di uccellagione illegale ce lo schiaccia, che tanto poi io non so stato, lui nemmeno, nessuno sa niente, e tutto a posto madama la marchesa, merita pure di essere insignito.   Ma non ci manca mica pure un po di sense of humor. Certo che no. E in questi ultimi tempi certe testate ne stanno sfoggiando in quantità idustriale, che Boldi e il Bagaglino ci fanno un a sega, un bel premio lo diamo pure alla schiappa più
schiappa, quello che se non gli stai a debita distanza anzichè impallinare che so, un capriolo, rischia di mirarti dritto alle palle. E non che non succeda.
 Wow: che burloni, che spassosa ironia, roba da fare impallidire quelli del Lampoon.
Ora, in Italia è perfettamente legale cacciare e quì in Toscana lo è pure di più. E essendo questo lo stato delle cose, ci limitiamo a prenderne atto e a esprimere il nostro parere (e qui in genere il sense of humor dei cacciatori ci viene un fischiettino meno).  Ma st'immondizia stampata nella foto poco sopra ve la volevamo segnalare, in modo che vi venisse a mente magari la prossima volta che vi avvicinate a un edicola. Perchè a sto marchettone indecoroso di questo quotidiano si può rispondere, si può reagire, e a parer mio si deve. Nel frattempo un premio assolutamente simbolico lo volevamo conferire anche noi, proclamando sta roba  una delle più impresentabili zozzerie mai apparse su carta stampata da anni a questa parte.


mercoledì 2 novembre 2011

ne parliamo.. con NORA AMILE!


E' il 2 novembre.  Il Presidente Napolitano è alle prese con una raffica di consultazioni convulse. Tira una brutta aria. Solo ieri la borsa di Milano ha fatto registrare un tonfo da rabbrividire. C'è una serissima minaccia di maltempo  incombente sulle zone alluvionate di Liguria e alta Toscana, dove le popolazioni ancora semi-sommerse dal fango di tutto hanno bisogno tranne che di nuovi scrosci d'acqua che invece arriveranno e pare con particolare severità proprio là (piove sempre sul bagnato, verrebbe da dire).  I personaggi della politica internazionale appaiono patetici di fronte ad un inquietudine montante,  per quello che secondo me è ormai l'inizio di un cambio d'epoca, che a loro piaccia o no, e il sindaco di New York Bloomberg che stacca la corrente ai condizionatori che riscaldano gli indignados asserragliati da settimane, ma da qualche ora sotto una nevicata precoce e imprevista che però non li sposta di un centimetro, più che rabbia fà sorridere. Come se gli indignados non avessero previsto freddo e maltempo, come se la loro fosse la protesta della bella stagione, l'indignazione da sogno di mezz'estate. Già: le news non rincuorano. E' un momento drammatico. Lo si sa ,lo si avverte. E' nell'aria.
Ma c'è un oasi, un posto lontano e tranquillo  dove di tutto questo non si ha sentore. Un limbo lieto e ovattato dove rifugiarsi da queste non richieste brutture: il pomeriggio di Rai 2. In questo contenitore pomeridiano di attualità (sic) Pomeriggio sul Due, oggi si parla del delitto di Avetrana. Non è successo nulla, non c'è nessunissimo colpo di scena, non si muove foglia (purtroppo per la povera Sara) da mesi eccezione fatta per qualche patetica piroetta del protagonista, al quale nessuno ormai presta la benchè minima attenzione, che si accusa, poi accusa, poi si riaccusa e non se lo caga più nessuno. Niente scoop, nessun testimone dell'ultim'ora, nessuna intercettazione inedita, niente di niente, nada de nada. Ma questi decidono che sta roba merita un'intera puntata, salvo riservare la protesi finale della stessa  alla zuccherosa crocerossina in quota Comunione &  Liberazione S.P.A  Lorena Bianchetti che se non altro ha smesso di cantare e sgambettare e ringraziamo il Signore per la cortese intercessione se vi è stata ma sospettiamo di si, con un argomento di squillante attualità: "50 anni e non sentirli: Alba Parietti", e ci é andata di lusso perchè nei giorni scorsi ci é toccato "Vanno di moda i tatuaggi (dal dopoguerra, ma a Rai 2  é sfuggito..) ne parliamo con Nora Amile" (prego?..)  oppure "Vanno di moda (aritonfa) i toy-boy! Ne parliamo con Non-so-chi-cazzo-sia-comunque-quel-marchettaro-che fa-finta-di-essere-il-fidanzato-di-quella-santa-donna-della-Del-Santo". Ammesso che non arrivino ( e in genere si. spesso, purtroppo)  i pretini glamour "aperti" e "moderni",  e le suorine laiche che sparano dei pistolotti da far cascare le palle pure a Confucio, naturalmente  su aborto e dintorni, apparizioni e scomparse di madonne da ogni dove e di ogni foggia,  drogati e malfattori di infima risma ma provvidenzialmente salvati da divino intervento a-la-pàge.  Opinionisti e ospiti  (fissi e contrattualizzati) del calibro di Paolo Mengoli, Tacconi (che chiamare idiota é un eufemismo), tale Daniele Interrante e una pletora di marchettari e zoccole senza arte nè parte che non si capisce chi cazzo si siano sbattuti per essere lì ma con un po d'immaginazione ci s'arriva,  immarcescibili Carmen Russo e consorte imbecille a seguito, avanzi del Grande Fratello che fù, che risultano essere francamente troppo pure per quel baraccone trash della D'urso, una stronza in quota Lega che nessuno sa chi sia ma é sempre lì a fare quella che dice il contrario di quello che dice chiunque altro, Sgarbi docet, perchè di questi fenomeni deve essercene almeno uno per programma,  tutti a dire delle prevedibilissime minchiate da bastian contrari e puntualmente, come da  contratto, finire con l'urlare in modo scomposto "basta con questo falso buonismo!", come se l'umanità avesse bisogno del finto cattivismo a gettone di sti quattro mentecatti, non ce ne fosse già in sovrabbondanza di merda nel mondo. Sino al tripudio, l'orgasmo senza mani, l'estasi antropologico-intellettuale, il Nirvana di sensi e ragione, l'apoteosi Tantra della saggezza spiritual-carnale e  chi più ne ha più ne metta: Carmen di Pietro con quel ritardato del marito-ex muscoloso ormai flaccido, secondo in fatto di larghe vedute solo a Rocco Buttiglione, eccezionalmente intervenuti a disquisire su "la coppia vip scoppia o non scoppia? " o qualche merdata del genere.  Ora, io so qual'è la domanda che avresti voglia di pormi: perchè non cambi canale?

Perchè no. Perchè voglio godere tafazzisticamente dello zozzume  finanziato dai soldi miei e di milioni di italiani,  affidato alle cure di dirigenti servi e incapaci che con l'arte del fare televisione e intrattenimento hanno la stessa dimestichezza che io ho con la passera; che hanno ridotto le più importanti reti del servizio pubblico del mio paese a rango di copie e pure brutte delle peggio  tv rionali brasiliane; che hanno concordato, previa concitata consultazione con scodinzolanti  lacchè della controparte  "privata" Mediaset, se non addirittura col boss in persona, l'allontanamento di personaggi da sei milioni e mezzo di telespettatori a puntata per fare spazio a sfigatissimi talent show che neppure le mamme dei "giovani" malcapitati talenti (quelli che pensano che quando si canta bisogna tamburellare il microfono con le dita) sono riuscite a sciropparsi, a giudicare dai miserabili dati d'ascolto; quelli che  hanno cacciato una fuoriclasse come Serena Dandini  a calci in culo e si tengono care le aberranti stronzate della Setta e i suoi pecorecci decolletè-fuori-tempo-massimo. Quelli che hanno affidato la direzione dei tg a personaggi che non danno la notizia salvo poi commentarla versione remix il giorno dopo quando ormai la palla è partita e non si può più fingere che Cristo sia morto di sonno; quelli che d'estate fanno i servizi sull'emergenza caldo e d'inverno sull'emergenza freddo, con tanto di consigli degli "esperti", inframmezzando con esorcisti record a Verona, chirurgia estetica per barboncini nani, arredo trendy per le cappelle dei ricconi americani e altri argomenti sui quali, per quel poco di senso della decenza di cui dispongo, non mi dilungo. So che "di là" c'è molto peggio, che ormai se un programma non é stupido, volgare, becero e scopiazzato  non lo si mette più nemmeno in cantiere, se una fiction non é recitata da due colossi dello Stanislawskij come Garco e la Arcuri, non la si concepisce proprio: ma "di là" in teoria sono "privati". E in teoria ammorbano di porcherie chi si vuol fare ammorbare di porcherie quanto ne  hanno voglia. Questa con Carmen di Pietro, Tacconi, la stronza del finto buonismo,  Minzolini e quella mezza scema sgrammaticata della Balivo è la mia Rai,  la tua, del tuo bambino,  di tua cognata,  dei parenti in sicilia.  E' la tv pubblica: dovrebbe essere il termometro dello stato di salute della realtà socio-culturale di questo paese.  Il problema é che temo che lo sia.