LABELS

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martedì 30 luglio 2013

Così parlò Buonanno il freak

Quella spazzatura umana di Buonanno (CHI?..) deputato della Lega Nord (CHI?..) in crisi d'astinenza da starnazzi pomeridiani in quel lerciumaio di casa D'Urso, nella improba impresa di tentare di far si che qualcuno se lo caghi e si accorga che esista, continua a vaneggiare sulla "lobby dei sodomiti" che deduco siano i milioni di gay italiani, tra i quali, ahimè,  pure io.
Ora: senza disquisire su quanto io e la mia lobby siamo in realtà sodomiti (un pochino si, ma vabbè), qual'è il problema, cosa brutta: tua moglie non ti da il culo? Perchè ti informo: della sovraffollata lobby dei sodomiti non facciamo parte solo noi, ma anche tante belle signore italiane e persino tanti italici gentiluomini. Non abbiamo l'esclusiva della sodomia: tutt'altro. E' un girone assai transitato, mi risulta.
Mi stupisce che tu non lo sappia, mostriciattolo. Perchè anzi io alla tua signora lo consiglierei molto: un favoloso espediente per sbrigare la pratica riuscendo persino a non guardarti nel muso. Piccolo freak.




complimenti per la trasmissione..

Indugiare sulle facce devastate dal dolore, le urla, i nasi schiacciati contro il vetro del carro funebre, i malori, non aggiunge veramente un cazzo alla notizia che è già sin troppo chiara in tutta la sua spaventosa drammaticità. Avvicinare il parente di una vittima e chiedere "il bus ha fatto un chilometro perdendo pezzi: cosa pensa?" non capisco che cazzo di giustificazione possa avere. Di sicuro non aspirare al Pulitzer. Passa se a farlo sono i tg Mediaset, che con le notizie di grana grossa e il modo di porgerle ancora più elegante hanno una qualche dimestichezza. Ma che a farlo siate voi, signora Berlinguer, in tutta franchezza mi lascia un pò perplesso. 



domenica 28 luglio 2013

freak mystique..

Rai News 24 sta infliggendo vere e proprie dirette-fiume dal Brasile in occasione della visita di Bergoglio in quel fantastico paese. Non tanto questo, che naturalmente ci sta, bensì le strabordanti telecronache dell'inviata Vania de Luca che sproloquia per ore, giorno e notte, in pieno rapimento mistico, in preda ad un delirio ascetico di comprensione assolutamente improba. Fantastica. Poi però  mandatela al mare. E' arrivata.



martedì 23 luglio 2013

faccine di cazzo

Adoro le faccine di cazzo dei cattolici della domenica. Se guardi un qualsiasi programma di approfondimento politico te le trovi davanti spesso, in questi giorni. Sono quelli che si scompongono quando Papa Bergoglio va a Lampedusa e che ritengono che un crimine d'odio (definito così da tutte le legislazioni del mondo occidentale) non debba essere punito. Gesù sarebbe fiero di voi, fratelli.


liberi liberi..

Non appena si discute dell'ipotetico (ahimè) reato di omofobia salta sempre fuori qualche imbecille che tira in ballo la libertà di espressione. 
Se quello che volete sentirvi liberi di esprimere è l'odio, allora ve lo andate a piglià in culo in Iraq. In un paese civile le parole e le azioni dettate dall'odio di genere devono essere un reato. E questo è quanto.

etico a chi?..

Tra le tante stronzate a cui quest'estate siamo costretti nostro malgrado ad assistere inermi, quella della moratoria sui temi etici ne batte diverse. L'ex ministra con l'inquietante sguardo psichedelico e una conventicola di altri colossi del suo partito mistico-vaginale, all'insegna di un benaltrismo d'accatto che lascia senza fiato (è da decenni che si occupano di BEN ALTRO rispetto alle cose che preoccupano gli italiani tipo parare il culo al loro sovrano semi-imbalsamato e alla corte di mafiosi, e non per modo di dire, e mignottone che lo strizzano come un limone) propongono di mollare la presa su leggi e normative su sti famosi temi etici (sic) reclamate ormai non solo a furor di popolo ma a suon di sanzioni miliardarie dall'Unione Europea, per occuparsi di ciò che veramente è urgente per gli italiani (tipo le intercettazioni?..). Ne prendiamo atto. 
In attesa delle guerre civili evocate dal guru dei poracci Casaleggio, o più verosimilmente del bellissimo giorno in cui la Carfagna se ne torni finalmente a fare ciò che le riesce meglio: i calendari (e non fate battute volgari).


venerdì 19 luglio 2013

il più bello del troiame

Un indisturbato viavai di kazaki nel nostro Ministero degli Interni che elargivano disposizioni, ammonivano, criticavano, davano istruzioni e manifestavano stizza e sarcasmo per la lentezza" dell'operazione e l'inefficienza della nostra polizia. 
 Tutto questo per giorni, e a due passi dall'ufficio dell'ignaro (ahahahah) Alfano. 
 Naturalmente nulla di questo ha a che vedere con gli intrallazzi di Berlusconi col dittatore kazaco per questioni economiche assolutamente private, con conseguente goliardico cameratismo maschio  tra chi è abituato a organizzare cenette a base di troie e champagne l'uno per l'altro, a turno. 
 Queste sono schifezze che nei polizieschi di cui vado matto sono ambientate in Colombia, o in qualche repubblichetta delle banane in pieno continente africano. 
Quello che mi consola è il moto di sdegno e  spernacchio (tanto per cambiare) rivoltoci coralmente sulle più importanti testate e siti del mondo. Mentre quel colosso di statista di Letta para il culo a quell'impunito di Perv-usconi, allo zietto, alle pitonesse, e a tutto il troiame che oggi a Milano ha fatto fioccare condanne come grandine. Comincio a avere orrore di questo paese.


quei piccoli burocrati

Sono molte le magagne che affliggono questo nostro bel paesino. Alcune ataviche, altre comunque di vecchia data, altre ancora fresche di stagione. La magagna contro cui sembra non la ci si possa proprio fare, però, è la fastidiosa, urticante presenza dei piccoli burocrati. Quelli inetti, incapaci, mai un guitto, mai un'iniziativa, un'idea, in progetto. Quelli di cui non vedi mai la faccia, di cui in genere non conosci il nome, che però per incantesimo ti ritrovi negli enti, nelle istituzioni, nelle associazioni (e pure in ruoli di prima importanza) come? Perchè? Grazie a chi, dato che non ci sono mai quando c'è da dare una mano e se ci sono non spostano una sedia: quelli che non sono proprio parte del tessuto sociale di questo posto, che non si rapportano con la gente, che non fanno volontariato, che non parlano con i giovani, che non si raffrontano con le istanze dei commercianti, a volte sacrosante altre assai meno, quelli a cui non interessa un fico secco di sapere se per gli anziani di questo paese c'è un'opportunità di svago, un posto dove incontrarsi, un modo per trascorrere qualche giornata al mare, per ballare o per fare una partitella, un'occasione per stare attivi, di ricevere anche solo un po di attenzione e sentirsi meno soli, oltre che squattrinati e con le pezze al culo, e idem con le patate per i bambini: sono in vacanza? Che fanno? Con chi e come trascorrono le loro giornate in un periodo in cui i genitori lavorano e lavorano pure più del solito, o magari invece non lavorano affatto e non possono regalare ai figli uno straccio di attimo di svago, l'attività ludica e fisica che è così profondamente giusta per la loro età, per il loro spirito di bambini. Quelli che gli importa una beata minchia se i ragazzini si drogano e si ubriacano come i peggio hooligans . Quelli che non hanno la benchè minima cognizione di causa di cosa si faccia ovunque, in ogni centro (turistico e non) per ottemperare a quello che è un preciso dovere (non una facoltà) di chi amministra, di chi dirige, di chi governa ovvero occuparsi della vita sociale e culturale dei cittadini, tutti i cittadini: grandi, piccini, amici e nemici, belli e brutti, simpatici e affatto simpatici: la comunità. La comunità nella sua interezza. E non ne hanno la minima cognizione perchè non interessati, perchè indifferenti, perchè costantemente in altre faccende (burocratiche) affaccendati, in genere a occupare più di una poltrona, più di una presidenza, più di una direzione, più di un direttivo se non altro per impedire a qualcun altro di farlo. Quelli che però, nonostante ciò, sono lì. A fare il bello e il cattivo tempo di quello che a Orbetello deve succedere. O più verosimilmente, che a Orbetello non deve succedere. Se vi facessi l'elenco di nomi che negli anni più recenti hanno ricoperto un ruolo di direzione di enti o associazioni trasecolereste: e chi cazzo sono?? Se vi raccontassi cosa ho visto e sentito partecipando (poco, pochissimo grazie al cielo) a riunioni, incontri, direttivi e convocazioni saremmo alla burla, tanta e tale l'approssimazione, il vuoto siderale di idee, l'incapacità organizzativa, l'assoluta inettitudine nel collezionare contatti, rapporti, collaborazioni e nel convogliare supporto e risorse, e magari ottimizzarli. E se tutto questo non bastasse, per non farci mancare proprio niente, se non fosse sufficiente questo sfoggio di assoluta mancanza di qualsivoglia talento o abilità, ecco il puntuale, sistematico, infaticabile impegno nell'acciaccare i coglioni a chi invece ha voglia di darsi un po da fare, di dare un piccolo contributo a tirar fuori questo piccolo centro dal blob maleodorante del nulla socio-culturale che lo ammanta, che lo ammorba. Un programma quasi scientifico per aggiungere zavorra, per rallentare, per abbuiare, affaticare se non proprio infastidire chi ci prova, sino ad arrivare a sfiancare, molestare chiunque con regole, regoline, firme e firmette, consigli e consiglietti, riunioni e riunioncine dove puntualmente la confraternita del nulla cosmico si materializza come per incantesimo (e questi chi cazzo sono? Da dove sbucano? E chi dovrebbero rappresentare? E che ruolo hanno? E chi li ha chiamati? A quale titolo? ) e comincia a porre paletti, ostacoli, obiezioni, insinuazioni e bassezze di una lega talmente infima, con un'arroganza verosimilmente parente della frustrazione del non saper fare un cazzo, del non avere idee, del non aver mai organizzato neppure la festicciola di compleanno del nipotino, del non contare un cazzo altrove, laddove invece si smanierebbe di essere e contare: parente della frustrazione del non esserci. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Un paese boccheggiante, un melting pot di orticelli litigiosi e rancorosi, un patrimonio inestimabile come l'intera attività di accoglienza turistica completamente delegata a pochi privati e intere categorie della popolazione gentilmente sollecitate a levarselo da soli, un dito dal culo. Parole un pò rancorose di chi forse ha qualche conticino personale in sospeso? Magari. Che vuoi sapere. Ma intanto sfido chiunque a smentirle.

                                                   originariamente pubblicato su Orbetellove

mercoledì 17 luglio 2013

Fiorello presenta Miss Italia. Ma su Canale 5, grazie.

Fiorello,il sopravvalutatissimo entertainer per famigliole del Mulino Bianco (lui si che fin'ora "non ha mai fatto male a nessuno..") in vecchiaia si diverte a fare il bastian contrario e si spertica nella difesa d'ufficio di quell'imbarazzante carrozzone vetusto e fuori dalla realtà che era diventato Miss Italia, ormai brutto e finto esattamente come quella simpaticona della sua patron Patrizia Mirigliani sostenendo, in risposta alle dichiarazioni della presidente della Camera Boldrin che si dice felice della decisione della Rai di non trasmetterlo più, che in realtà avrebbe sfornato tante brave showgirls per di più parlanti (purtroppo si..), forse riferendosi a qualcuno dei pacchettoni raccomandat(issim)i di Uno Mattina tipo quella fuoriclasse della Daniele, a quelle che fanno plin-plin o a grandi attrici (sic) come la Valle. Se è per questo, Fiorelluccio caro, Miss Italia ha sfornato pure qualche ministro. Appunto: se lo prenda pure chi le aspiranti miss le fa diventare ministre, in una delle sue fantastiche tv filo-brasiliane: sono sicuro che tra veline, meteorine, tettine (rifattine), culini, singnorine, Signorini e zozzerie di questa tacca, di sicuro non sfigureranno le favolose Mara Carfagna di domani.



martedì 16 luglio 2013

merdaio

Per quanto ancora dovremo pagare il canone per vedere sto merdaio di circo sulla rete liberal di sto cazzo della Rai con gli animali e per giunta le urticanti facciotte bolze dei sovrani dell'evasione fiscale?


"tutto questo è noia.."

Stamattina davo un'occhiata al programma di FestAmbiente: il solito balletto dei Silvestri, Gazzè, Bregovich (fra poco gli tocca la casa popolare da ste parti..), Fabi, e quel rompicoglioni melenso ma tanto radical-chic di Biondi. Scampati per un pelo al  solito Caparezza, si invece a sta Marta sui Tubi, ormai rimpiazzo ufficiale dei compianti Modena City Ramblers di cui nessuno al mondo ha mai più avuto sentore (e rendiamo grazie). Manca la Mannoia e mi fa sta pure in pensiero. In genere di sta sagra del politicamente corretto e musicabbilmente sfigato lei è la punta di diamante: dev'esserle successo qualcosa di serio..  Sembra di sentirla tuonare da un momento all'altro, la Dandini: "LA BANDA BARDOOOT.."
Dio ci scampi e liberi.



mercoledì 10 luglio 2013

processo breve. Anzi, lunghissimo.

Registriamo che la chiassosa campagna a favore del processo breve era solo una burla. In realtà il processo deve essere lungo, ma che dico lungo: lunghissimo. Lungo almeno sino al giorno in cui Berlusconi schiatterà di serena vecchiaia assistito da uno stuolo di sculettanti nurse travestite da porno-infermierine. Il fatto è che fino a qualche tempo fa all'arzillo trombador faceva comodo che il processo fosse breve, e possibilmente non in un aula di tribunale: magari a Forum. Adesso lungo. Tutto qua. La coerenza e l'imponente graniticità di ideali di una delle più importanti forze politiche italiane consiste esattamente in questo. Che leggi e leggine siano ad uso e consumo del simpatico sporcaccione ceralaccato, che tanto poi facciamo partire il solito tour de force televisivo della pitonessa a sbraitare a reti unificate che "basta parlare di Ruby! Parliamo dei problemi degli italiani..", Ma con un nobile fine. contrastare la più "grande persecuzione giudiziaria" mai perpetrata nella storia dell'intero regno animale, bipede e non. A seconda di come la si guardi, questa storia fa tanto ridere. O non fa ridere affatto.


lunedì 8 luglio 2013

Lampedusa chiama Oslo

Un'omelia durissima, anzi di rara durezza per un pontefice. E un tweet  che è di quelli che in genere si imprimono dritti dritti nella storia: la globalizzazione dell'indifferenza. Parole che, a proposito di indifferenza, possono scivolar via solo sulla pelle dei tanti, tantissimi "fedeli" della domenica, quelli (e parliamo di milioni) che si ricordano di essere cristiani e cattolici solo dalle 11:00 della domenica mattina per un'oretta scarsa. E neppure tutte le domeniche. Perchè per il resto non c'è traccia di cristianità: nello stile di vita, nei comportamenti, nelle scelte, persino quelle elettorali, tipo quando si vota allegramente il movimento neppure tanto velatamente razzista o quei partiti-azienda che partoriscono leggi che fanno inorridire le importanti istituzioni internazionali che si occupano di rifugiati e migrazione, quelle forze politiche che si appellano accoratamente alle nostre "radici cristiane" solo quando gli si fa notare che il crocifisso a scuola o nei tribunali
è ormai poco meno che un affronto alle diversità religiose di tantissimi nuovi italiani.
Diciamocelo subito: chi scrive è la persona più laica del pianeta, e 'laica' è per usare un eufemismo. Ma quest'uomo ha una potenza comunicativa che è delle grandi figure che appartengono alla storia, a prescindere dai credo politici o religiosi. Non stiamo (per ora) a scomodare i Dalai Lama. Ma solo per pura prudenza e pure un pò codarda. Perchè quando questo Bergoglio parla, è lampante che a parlare è un colosso si della comunicazione, ma anche della spiritualità. Non so con che criteri vengano fatti beati o santi i rappresentanti della chiesa, con quella roba medievale dei miracoli che a noi miscredenti fà ridere a crepapelle. Manteniamoci nel nostro territorio e buttiamola là: questa è una figura da Nobel per la pace. E temiamo che abbia solo appena iniziato.
E' sin troppo chiaro che con l'immenso, incontenibile blob di  merda di cui ormai le mura vaticane trasudavano, quello per intenderci che ha fatto capitolare persino un crostino del calibro di Ratzinger, uomo potentissimo assai prima di diventare pontefice, quello delle lobby gay (nemmeno Dan Brown avrebbe osato tanto), dell'orda di pedofili coccolati come orsetti di pelouche, di quel sacrario dell'evasione fiscale e del riciclaggio che è lo Ior con annessa carovana di brave personcine che lo vampirizzano, al punto da far suonare assolutamente ilare la mission originale dell'ente: "a favore delle opere religiose", che verrebbe voglia di aggiungere ahahahahha come quando si cazzeggia su Facebook, sino ai peggio malviventi (e non per modo di dire) comodamente adagiati tra un papa defunto e l'altro, per il loro (dei malviventi) auspicatissimo e purtroppo tardivo eterno riposo, è sin troppo chiaro, dicevamo, che a questo punto, dopo le dimissioni glamour di Benedetto XVI si sarebbe optato per un'operazione di re-styling, senza attendere l'ormai incombente  desertificazione di chiede e noviziati, quotidianamente amplificata dall' oceanico spernacchiamento planetario via web. Ma siamo sufficientemente ingenui da pensare che questo papa non l'avesse raccontata tutta prima di esserlo e che una volta diventatolo abbia esordito con qualcosina tipo 'ora facciamo due conti, bellini". Parola più parola meno.
Cioè che la potenza deflagrante di questa figura si sia svelata in tutto il suo furore pirotecnico solo a giochi fatti. E ci piace pensare che tra le solenni stanze d'oltre Tevere si sia sibilato più di un "bella randellata sui coglioni che ci siamo dati, fratè..".
Scandisce le parole col suo italiano stentoreo, con quel tono un pò cantilenoso e l'aria bonaria da vecchio zio rompicoglioni che in genere ti fa sorridere ma se hai il culo storto lo fregheresti giù dal settimo piano. Poi però ti soffermi un istante sul significato delle parole che pronuncia, e ti accorgi che questo Bergoglio ha tutta un'altra concezione della chiesa, tutta un altra concezione dei rappresentanti della chiesa e soprattutto ahia, sorry guys, tutta un'altra concezione dell'essere fedeli.
Ratzinger aveva su chi scrive un effetto urticante, pure quando parlava italiano figuriamoci in latino. Se è per questo non ci siamo mai lasciati emozionare neppure dall'anticomunismo sornione di Woitila. E invece è giunta l'ora di confessare che questo signore tocca le corde della nostra latente, latitante spiritualità. E lo fa con parole e concetti radicalmente terreni, altro che miracoli, quasi politici.
Qualcuno così gentile da essersi preso  il disturbo di leggere qualcos'altro di questo blog, ricorderà tutto lo scetticismo sui tangibili cambiamenti nella vita di chiunque che l'elezione di un nuovo papa può apportare. Eccoci già qui ad auto-sconfessarci.
L'operazione Lampedusa (procediamo pure col peloso sarcasmo di sempre e chiamiamola 'operazione') che se non altro ha il grande merito di aver messo a tacere anche solo per un giorno gli imbecilli che quotidianamente dall'alto della loro infinitesimale piccolezza  infieriscono su un personaggio del calibro della Boldrini si è rivelata di una efficacia, di una tale forza scardinatrice,  una tale caracca nel muso degli ipocriti di tutto il mondo, da meritare che i luminari di Oslo ci facciano da subito un pensierino. E non c'è santo che tenga.

foto da ilmessaggero.it

Sorry, lads..

Papa Francesco ha espressamente richiesto che a Lampedusa a riceverlo non ci fossero rappresentanti dello Stato, cioè in soldoni la solita passerella di paraculi. Questo signore dall'aria mite e gentile continua a sparare bordate, a mandare segnali fortissimi. A tutti.


mercoledì 3 luglio 2013

BuoNANO alè..

la Lega Nord, che non se la caga più nessuno nemmeno per sbaglio, oggi ha dato spettacolo alla Camera con solito poraccio di BuoNANO  che quando quella serva della D'Urso è in ferie è costretto a sta roba per far si che qualcuno si accorga anche solo che esiste. 
E' ossessionato dai gay: BuoNANO darling: sei corto, brutto come la merda al sole e sei il nulla cosmico della politica italiana: stai sereno, qualsiasi siano le aspirazioni dei gay italiani, tu non ne fai parte. Grazie al cielo siamo abituati a trattarci meglio..

      categoria "incazzati perchè brutti", l'onorevolissimo Gianluca Buonanno, Lega Nord (chi?..)