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martedì 29 maggio 2012

Lasciate stare le ragazze.

Se c'è una cosa che veramente mi disturba è vedere postate sui social network le foto di ragazzi gay che si sperticano in effusioni da fotoromanzo Lancio con delle ragazze. Mi chiedo se questi mostriciattoli pavidi si randano conto di quanto stiano offendendo non solo i sentimenti ma anche l'intelligenza di queste giovani donne alle quali possiamo tutt'al più imputare la colpa di essere un pò ingenuotte (un pò troppino, belle: sveglia!). Se ne dibatte da una vita: è una faccenda privata o no? E doveroso dichiararsi o no? A parte che, qualsiasi opinione si possa avere a riguardo, un conto è far credere che Cristo è morto di sonno e usare tutti i mezzucci per riuscirci, tutt'altra fregna è quando per perseguire questo fine si calpestano, si mortificano i sentimenti altrui. Ragazze giovani che nel periodo dell'adolescenza e dintorni avendo un disperato bisogno di conferme, di dimostrazioni di affetto, si rendono a questo modo particolarmente vulnerabili alle mire di questi volponi che mandano in avanscoperta proprio una maggiore gentilezza, empatia, complicità con le femmine, per accalappiare le loro prede da utilizzare per quella roba brutta già nel nome, la copertura sociale. La scusa è sempre quella: problemi in famiglia, mio padre non capirebbe e bla bla bla. A parte che quì nessuno è figlio di David e Angela Bowie. Abbiamo tutti avuto questo problema: tutti. Noi più grandi siamo figli di genitori che non hanno proprio disposto degli strumenti socio-culturali per affrontare la cosa. Eppure eccoci qua: vivi e vegeti. A molti è costato tantissimo, però. Allora va da se che qui c'è un problema: qualcuno è più pavido, più vigliacco, più cagasotto di altri. Bene o male, siamo ormai decenni di distanza da quando il problema era serissimo a livelli di sistema: adesso, a parte gli imbecilli (ma non penso che il passare del tempo, i cambiamenti della società e delle leggi, saranno un grande rimedio per questa piaga pluri-secolare..) è tutto immensamente più facile di una volta, è tutto enormemente più facile che in altri paesi del mondo: ma proprio non vogliamo portargliene un pò di rispetto ai milioni di ragazzi che in altri luoghi e latitudini rischiano le botte, le torture, il carcere se non la pena di morte solo per essere ciò che sono? Davvero non riusciamo a pagargli questo piccolo prezzo di riconoscenza alle generazioni che ci hanno lasciato in eredità un mondo dove certe battaglie c'è chi le ha combattute per noi? Siamo ancora qui a mettere di mezzo ragazze ingenue, mogli frustrate, donne vulnerabili solo perchè non siamo capaci di tirare fuori le palle? Le donne non hanno già sufficienti motivi di giramento di coglioni senza che ci affanniamo pure noi ad aggiungere il carico? Se il gay paranoico che si fa prete perchè così usufruisce del celibato imposto "dall'alto" (che ci sono più gay nei seminari che al Mucca Assassina..) è semplicemente patetico, quelli che usano le donne come scudo umano per le proprie strategie sono stronzi, non patetici: stronzi. Eppure il coraggio di girare per strada addobbate come baldracche da film di Tinto Brass ce l'avete, che al confronto io a volte mi sento Primo Carnera, e per carità: ne avete il diritto sacrosanto. Però poi, oops, non avete il coraggio di dire a vostro padre: 'io sono gay, fattene una ragione' e assumervi la responsabilità delle conseguenze. Ora, non so di quali campioni di perspicacia siate figli: ma il vostro desiderio vigliacchetto di non imporre scossoni al quieto vivere vostro e dei vostri cari non può costare questo affronto all'affettività di una donna e all'intelligenza dei vostri amici. Giratela come vi pare, tromboni del "è una faccenda privata": non lo è affatto. Fino a quando i primi a pensare che nei gay c'è qualcosa di storto saranno proprio i gay, non vedo proprio come poterla rifilare al resto dell'umanità sta patacca. Perchè penso che il problema sia che questi non si piacciono. Questi non si piacciono proprio. Questi sono cresciuti coi tronisti e le corteggatrici, gli spot del Mulino Bianco e le canzoni di Alessandra Amoroso, e tutto ciò che non somiglia a sta merda ha qualcosa che non va. Perchè altrimenti io non riesco a spiegarmelo. Io non stavo lì col pallottoliere a quantificare i pro e i contro; io la contabilità benefici-rotture di coglioni non l'ho proprio considerata. Io non potevo fare altrimenti perchè io ero così e a questo non c'era alternativa da considerare neppure remotamente plausibile. Stop. E poi succedesse ciò che doveva succedere: io non potevo fare altrimenti. E, oplà, eccomi qua. Sopravvissuto, scampato, reduce. Rotture di cazzo? Si, tante. Tantissime. Enormi. Ma che ci vuoi fare: è andata così, sono gay, e se esserlo comporta ancora dei costi alti, talvolta altissimi, bene: paghiamo. Ma di certo non mi abbasso al "vieni quà bella sorca che ti sbatto come un cencio molle". Il cielo ce ne scampi: sono dei tali pagliacci i maschioni che poi t'assediano di notte fino allo sfinimento, che figuriamoci se muoio dalla voglia di fare io la stessa sfigatissima recita. Non si può proprio vedere: girano per il Corso con la borsetta al polso e il ciuffo cotonato che nemmeno le damine del 700 veneziano, poi però hanno bisogno dell'amore naif di una ragazza per pararsi il culo. No, bellini: non si fa. Fatevi preti, gonzi buddisti, santoni new-age inventatevi quello che cazzo vi pare se volete prendere per il culo il mondo (bu bu..) ma per l'amor del cielo, qui e ora: lasciate stare le ragazze.
 Ps: non ho corredato questo post con QUELLE foto solo per non infierire sulle ragazze, non per portare rispetto a voi. Da sempre sono favorevolissimo all'outing o, diciamolo in italiano, sputtanamento coatto.

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