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venerdì 25 agosto 2017

despacito bronzeado

A La7 va in onda il solito patetico siparietto del bel Di Maio bronzeado (con tanto di sfondo balneare liofilizzato che gli troneggia alle spalle, una roba da Tele Favelas internacional) intento a snocciolare il suo neo-razzismo d'accatto (ah, queste elezioni) dall'alto della sua non strabiliante solidità didattico-culturale, con sempre i soliti cliché, i soliti slogan che ormai a tritume se la giocano con quelli fascio-canterini della Zanicchi, le solite difese d'ufficio dell'indifendibile tra gli indifendibili Virginea Raggi (a proposito: a settembre torna la Sciarelli, proveremo a chiedere a lei se qualcuno ha notizie del fantomatico, oserei dire mitologico sindaco di Roma) etc. 
E io, che ascolto distrattamente tra una spazzatina e una pappa per Ciro, mi chiedo solo come possa essere preso remotamente sul serio uno che ha chiesto (e come sempre ottenuto) che gli ospiti sin lì presenti in studio fossero allontanati perché il novello Bob Kennedy si caga sotto anche solo all'idea di confrontarsi persino con i giornalisti (non esattamente dei colossi da Pulitzer) che l'emittente di Cairo riesce a raccattare per le svogliate puntate post ferragostane. 
Ma davvero fate?


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