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martedì 19 novembre 2013

"scende la pioggia ma che fa.."

Sardegna, novembre 2013: un casino. E io sono stufo di vedere in tv o sul web servizi su tanta povera gente nell'acqua (e nella merda) fino al collo. Vittime, stragi di animali inermi, sofferenze indicibili, intere realtà economiche andate a puttane, gente in ginocchio, devastata nelle poce certezze magari raffazzonate e messe assieme in un'intera vita. Ormai con una frequenza terrificante.
 Piove molto, è vero. Ma ci sono paesi in cui piove molto praticamente sempre. E mica finiscono col culo a mollo un giorno si e l'altro pure come ormai succede in Italia con questa cadenza snervante.
 Decenni di incuria, mancata prevenzione e devastazione dell'ambiente con le modalità, le complicità le pastette e il magna magna che tutti conosciamo (la mappa dei territori a rischio in Italia è una roba sconvolgente, più degna di qualche remota provincia del Bangladesh che di un paese occidentale civile). E senza che nessuno paghi mai, mai e poi mai per aver reso un paese così vulnerabile, così in balia di fenomeni estremi.
Ma diciamocelo, belli: colpa di tutti i merdosi che hanno tramutato l'ambientalismo in una faccenda politica, un "o di qua o di la", destra o sinistra, guelfi e ghibellini.
E  poi sta destra per la quale l'ambiente è una roba da "comunisti", mentre ai "comunisti" non gliene batte una beatissima minchia, tutti presi come sono a baloccarsi fra correnti, correntine, spifferi e venticelli. E dei personaggi da operetta che l'ambientalismo italiano l'hanno rappresentato (sole che ride, sole che piange, sole che si gratta il culo, Ripa di Meana e gentile consorte, e concedetemi di sorvolare pietosamente su Alfy Pecoraro Scanio).
Quando la domanda che dovrebbe sorgere è solo una: chi cazzo è così imbecille da non avere a cuore le sorti dell'ambiente dove viviamo e lavoriamo e dove devono vivere e crescere i nostri bambini?



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