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giovedì 16 gennaio 2014

La grande goduria

non ricordo che La Dolce Vita di Fellini (a cui La Grande Bellezza di Sorrentino fa sicuramente omaggio) abbia scatenato tutto st' entusiasmo tra i critici italiani. Ne li ricordo in deliquio per Mamma Roma di Pasolini (anzi). Men che mai li rammento in pieno raptus di estatica devozione per Il Gattopardo di Visconti o per Il giardino dei Finzi Contini di De Sica. Per questo sono un po perplesso di fronte a tutto questo stuporone di giornali e tg (specie i primi) sui trionfi che La Grande Bellezza sta registrando. E tutto perchè, come si premurano di ricordarci quasi tutti, la critica italiota non aveva gridato al miracolo quando il film uscì. Quei film che ho menzionato sono indelebilmente scolpiti nella storia del cinema MONDIALE. Sono stati un importante punto di riferimento per i più grandi registi contemporanei e veri oggetti di culto per i cinofili del globo. Nonchè testimonial di eccellenza della cultura italiana nel mondo. Persino più di quanto non lo siano in patria. Semplicemente perchè i critici toppano. O verosimilmente, esprimono un'idea del tutto soggettiva. Per questo penso che ci sia solo da esultare alla nomination all'Oscar del nostro film. Da esultare e tenere le dita incrociate. In tempi in cui dall'Italia sono partite vere e proprie slavine di merda direzione resto-del-mondo e che quando va bene ci deridono, ricordare a tutti che all'Italia mancherà pure una classe politica e dirigente anche solo presentabile ma di certo non l'eccellenza artistico-scientifico-culturale, male non farebbe. A prescindere da quanto sia stronzo, snob e umanamente insopportabile il fantastico Tony Servillo. E dalla quantità di  favate che a volte i nostri critici riescano a sparare..




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