LABELS

ALTROVE (766) UN ALTRO GIORNO (253) QUI E ORA (106) NOTE (8)

lunedì 13 giugno 2016

over the raimbow..


Stiamo ancora in paziente attesa che qualche politico italiano proferisca anche solo una parola su quello che è successo a Orlando e in aperta solidarietà con la comunità gay che comunque questo affronto lo ha subito in prima persona. Per la cronaca, le capitali del mondo civile sono da ore piene di simbologia raimbow sparata in formato extra-large nei luoghi più rappresentativi e simbolici, mentre qui, eccezione fatta per i soliti sciacalli xenofobi che figurati se non prendevano la palla al balzo per rompere il cazzo con la loro perpetua cantilena anti-immigrazione (ma quello svalvolato era cittadino americano: di grazia, quanti americani sono di origine Yankee piuttosto che italiani, irlandesi, ispanici, asiatici, arabi etc etc etc? Pochi: una minoranza). Qui sono veramente tutti troppo impegnati a parlare degli Europei, delle peripezie di quel colosso di statista della Boschi, e delle scaramucce grillini-PD che ormai rasentano il grottesco.
A parte il fatto che, volendo proprio essere pignoli, le capitali del mondo civile (tutte) si erano già riempite di simbologia Raimbow anche solo per salutare e mostrare rispetto per una comunità composta da milioni di individui in ogni singola nazione e non da merde di cane, in occasione del mese dell'orgoglio gay, mentre in Italia a livello istituzionale non ha fiatato nessuno a differenza, che so, di un Barak Obama che questa circostanza l'ha salutata in tutti i modi possibili e immaginabili compresi quelli rigorosamente istituzionali, fermo nella sua eccentrica convinzione che pure i gay siano cittadini americani come tutti gli altri.
Per inciso (andiamo di inciso in inciso e potremmo finire domattina), nessuno si è degnato di mandare anche solo un saluto, figuriamoci farsi vedere, al Pride romano che, volenti o nolenti, è il Pride di una delle più importanti capitali mondiali, men che mai quelle mezze calzette che si candidano a rappresentarne le istituzioni, che evidentemente, troppo presi nel favoloso e appassionante giochino del chi sputtana chi, non considerano i cittadini gay degni di una sola menzione. Ma io non ce l'ho con loro. Io ce l'ho con i rotti in culo gay (e il tono dispregiativo è volutissimo e non sindacabile) che a sti merdosi ancora li votano (destra, PD, stelle e stelline) e con certe associazioni lgtb che con quest'immondezzaio di Paole Conce (concissime) e pattume vario ci flirta un giorno si e l'altro pure. Se siete masochiste, allora procuratevi una favolosa tutina di lurex e un frustino nuovo fiammante, e sbizzarritevi.
 Perchè prendersi a randellate sui coglioni così scientemente e consapevolmente è ben oltre il masochismo: è essere degli imbecilli totali.

Nessun commento:

Posta un commento