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domenica 4 dicembre 2016

casa dolce casa

Nel migliore  dei mondi possibili: con un'ampio (quanto più ampio) consenso parlamentare si produce una proposta di riforma della Costituzione che viene sottoposta al giudizio dei cittadini tramite referendum in un clima di confronto, pur aspro, ma ragionevolmente sereno.
In Italia: un leader politico (ancor prima che premier), in quel momento in preda ad incontenibile sindrome di onnipotenza (già abbondantemente ridimensionata, per fortuna) col suo solo partito ed un minuscolo manipolo di voltagabbana pluri-indagati o pregiudicati, sforna la sua proposta di riforma, e come potrebbe essere altrimenti visto che il principale partito d'opposizione le riforme (e qualsiasi altra cosa) vuole confezionarsele da se, senza neppure provare a intavolare un barlume di confronto con chicchessia, solo con la grande abilità di statisti selezionati con 120 like o wow ciascuno, o peggio ancora da schede taroccate, cosa che probabilmente avverrà solo su Gaia e nelle loro burrascose testoline salvo il materializzarsi della solita cagata di legge elettorale in grado di assicurare maggioranze oceaniche a chi vanta il 20% (di votanti, non di cittadini).
Ora: acclarato che la seconda parte della nostra Carta è tutt'altro che sacra e inviolabile, soprattutto a mio vedere negli aspetti che riguardano il federalismo da operetta scucito dalla lega del Trota tenendo per le palle i governi guidati da chi era in altri cazzi (o meglio, passere) affaccendato, questo non significa che questa inviolabilità debba necessariamente essere gestita da questo pattume populista in sempiterna sbavante ricerca di consensi a scapito della qualità della politica, ridotta ormai a vera e propria cloaca massima. Non significa affatto questo.
Io credo realmente che ai tre signori (sic) della politica (Berlusconi non fa più testo e non ho niente da dire a chi pensa il contrario) della nostra Costituzione non freghi uno stracazzo e che Renzi l'abbia usata (sempre in preda alla sindrome di cui sopra) per dare prova di forza in Italia e in Europa facendo ciò che agli altri non era riuscito, mentre Salvini e Grillo per dargli una sonora spallata (se quel vagabondo patologico di Salvini ha così tanto a cuore la nostra Costituzione potrebbe intanto provare a ricordare che essa ripudia il razzismo in tutte le sue forme e considera sacra l'unità del paese, e il Guru Deva de noantri rispettarne i meccanismi democratici e istituzionali).
E veramente niente più di questo che mi ha fatto decidere di non porgere il fianco e andare in culo a questo casino di referendum, standomene al calduccio coi miei gatti, un barattolo di Nutella e un bell'episodio di Law & Order, lasciando a voi il grande privilegio di sguazzare in questo letame.
E di andarne pure fieri.

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