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lunedì 10 settembre 2018

dalla Cina col furgone. Carico.

Pechino stanzia 1000 miliardi di dollari per l'espansione commerciale della Cina in l'Europa. Prestano soldi a pioggia ai governi per poter entrare nelle infrastrutture di Stato. Come? 
Percentuali da capogiro in molti paesi europei, ma anche in Italia no si scherza: la Cina controlla ad esempio il 40% del Porto di Vado Ligure, e sono in corso grandi manovre per mettere le mani sul porto di Trieste (posizioni estremamente nevralgiche per il commercio nel Mediterraneo). 
Ovviamente prestano, prestano, prestano. E quando i soldi non rientrano, allora c'è l'ingresso nelle infrastrutture nel sistema industriale pubblico. 
Decine di container sempre più carichi arrivano nelle nostre strutture portuali e ripartono vuoti. Cioè vendono, e praticamente non comprano. 
L'Europa, e l'Italia, cedono pietosamente in politica e geopolitica al gigante della concorrenza spietata e priva di regole, della negazione sistematica dei diritti dei lavoratori ma anche semplicemente di quelli umani. Perchè ovviamente di questo stiamo parlando, non della Danimarca, come ha appena rivelato la Gabbanelli in una delle sue "pillole" di inchiesta fresche di inaugurazione all'interno del lunedì del tg La7. 
Ma per questi quattro raccattati che ci governano, la minaccia alla nostra economia, alla nostra sicurezza e alla nostra cultura sono sti quattro disperati che scappano da quell'abominio di Dio che è l'Eritrea di oggi. 
Questo è.


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