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giovedì 27 marzo 2014

provinciali? Anche no.

Non è provincialismo Mentana, con tutta la stima. Una volta tanto non lo è.
Quell'uomo ha alle spalle una carriera scolastica pazzesca (primo nero pure come presidente dell'Harvard Law Review), come avvocato si è sbattuto come pochi altri per i diritti civili, anni e anni di volontariato a servizio degli ultimi tra gli ultimi parallelamente all'inizio di quella che si rivelerà un'inarrestabile carriera politica che lo porterà dove nessuno avrebbe neppure osato sognare: essere il primo presidente afro-americano di un paese in buona parte ancora insidiosamente razzista e conservatore anzichè finire con l'essere soltanto un altro ragazzo di colore, per giunta figlio di un immigrato keniota.
Volendo aggiungere un naturale senso dell'eleganza (un vero e proprio landmark: gentile e un po' dinoccolato, come un giocatore di basket), una spaventoso carisma affabulatorio e volendo essere fiscali pure un Nobel, il termine esatto non è provincialismo. Il termine esatto è ICONA. E perciò meritevole di tutta questa attenzione dei media che per una volta tanto si sono comportati in modo tutt'altro che provinciale davanti a un personaggio che non è solo il più potente del mondo ma che realmente è di ENORME caratura. E il fatto che a qualcuno non piaccia, anzi a tanti, è proprio ciò che lo rende enorme.
Sicuro che anche Kennedy fosse un icona. Ma sinceramente è un po più facile esserlo quando si è belli, biondi, di buona famiglia e un po puttanieri..


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