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domenica 26 febbraio 2017

tempo scaduto

Dj Fabo era un ragazzo sportivo, che naturalmente amava quella musica che proprio grazie al lavoro di DJ gli permetteva di viaggiare, di conoscere gente, di vivere la vita a polmoni pieni. Poi un incidente e Fabo è diventato cieco e tetraplegico. E non vuole più vivere. 
 Oggi è arrivato in Svizzera dove probabilmente riuscirà ad esaudire il suo desiderio di porre fine a quella che legittimamente reputa una vita che non vale la pena di essere vissuta, non così, non con tutta questa sofferenza, non incatenato a delle apparecchiature, al buio. Per sempre. 
Probabilmente ce la farà. Ma una cosa è certa: Fabo non morirà a casa sua perchè intere classi politiche completamente ostaggio di fanatismi religiosi che ancora riescono vergognosamente a lordare la laicità di questo Stato non sono mai state e tutt'ora non sono capaci di produrre una legge sul fine vita a stabilire una volta per tutte che la vita, ancor prima che sacra, è nostra. Solo nostra. Non di un sovraddobbato club di eccentrici signorotti di una certa età ricchi, privilegiati, non indaffaratissimi, che dal sedile posteriore delle loro lussuosissime vetture con chaffeur decidono che Fabo non può scegliere, mentre un altro gruppo di signorotti ricchi, privilegiati, non indaffaratissimi, appecorati sul sedile posteriore delle loro auto con chaffeur reputano opportuno non contrastare i capricci pseudo-mistici dei primi. 
 E io, oltre ogni ragionevolezza, davvero non capisco perchè.


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