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lunedì 20 febbraio 2017

vana glory..

A prescindere dal nocciolo della questione, volevo solo ricordare agli amici de Le Iene, visti i toni da predicatore evangelico del Wyoming e la sarabanda di doppi sensi sulla parola "culo" usati nel servizio andato in onda ieri sera (con protagonista un nostro concittadino), che noi gay non abbiamo l'esclusiva dell'utilizzo di quella specifica parte anatomica nelle pratiche sessuali. Questo è un copyright di cui non disponiamo.
Perché a me risulta da fonti bene informate (diciamo così) che del culo facciano generoso uso anche molte signore e, a dire il vero, anche molti maschi eterosessuali, tipo quando vanno a trans. E ci vanno tantissimo. Almeno di non volerla fare ancora lunga con la solita favoletta del "vado con le trans perché sembrano donne".
E perciò quando vi sperticate in raffinati doppi sensi con la parola cul-tura, ricordate che il rischio è quello di rivolgervi ad un oceano di intellettuali.
ps: e grazie per il siparietto didattico della lezioncina su cosa sia un glory hole. Se è vero che i siti porno registrano miliardi di contatti (ed è vero) allora sospetto che più o meno un'idea già ce l'avessimo tutti.

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