LABELS

ALTROVE (766) UN ALTRO GIORNO (253) QUI E ORA (106) NOTE (8)

martedì 25 luglio 2017

marzo nu poco chiove e n'atu ppoco stracqua..

Sono un po di parte perchè ho sempre amato quella città in modo smodato (ma sia chiaro, secondo me tutto questo amore lo merita sul serio). Non l'avevo mai visto e perciò ho approfittato del fatto che stasera Rai 3 lo trasmettesse nella sua svogliata seconda serata estiva: "Passione 2010", ovvero Napoli raccontata attraverso il suo repertorio canoro per lo più classico da uno che tanto napoletano non lo è, ovvero il newyorkese John Turturro, regista e autore del film. Con la solita considerazione su questo particolare aspetto di Napoli che mi ha sempre strabiliato. 
Ovvero quanto fossero geniali, perfette, mai banali, stracolme di guitto e poesia furibonda la stragrandissima maggioranza delle canzoni del repertorio classico partenopeo, perciò l'esatto opposto delle miserabili, infantili, retoriche, inutili scemenze di quello popolare da qualche decennio a questa parte. Nel senso: Napoli è sempre quella, i napoletani pure. Perciò cos'è cambiato per passare da una simile inesauribile miniera di bellezza lirico-musicale a un tale livello di povertà e bruttezza? 
Uno dei molti, inestricabili misteri di quella magnifica città.


Nessun commento:

Posta un commento