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domenica 30 dicembre 2012

un anno di favolosità..(2)

LA TV DELL'A(N)NO
Le sorelle Uallera di UN POSTO AL SOLE

Tre sorelle al prezzo di un'unica espressione fissa e perpetua cascasse il mondo (quella della foto), ma in compenso un italiano dilutito in una pittoresca fioritura di accenti che va dalla guardia carceraria di Poggio Reale 
 all'ammiraglia della Balduina (tanto per rendere credibile il fatto che nello sceneggiato di Rai Tre siano sorelle) con qualche pericolosa virata verso la sana, pecoreccia tradizione gergale del Frusinate post-latifondista.
Le ultime arrivate nel casato Palladini si meritano a pieno merito il prestigioso titolo di Personaggi Televisivi più inutili della Storia dell'Umanità.
Molto verosimilmente tre pacchettoni raccomandati, a vario titolo apparentate a qualche pesce grosso della politica Casertana in odor di camorra, che andavano piazzate e allora piazziamole e non stiamo tanto a girarci intorno. Dove? 
Ma in Un Posto al Sole. E dove sennò, il sempiterno sceneggiato partenopeo del palinsesto della fu Tele-Kabul, un programma cioè che (dati TV Talk alla mano)  vanta nella propria tifoseria percentuali bulgare di presenze femminili, quote rosa da capogiro che Emma Bonino può solo sognarsi la notte nel più ristoratore dei sonni, un oceano di dimensioni bibliche di casalinghe disperate, shampiste infoiate, e temerarie dello Zumba-dance di ogni risma, che evidentemente non potevano resistere un solo istante in più senza l'arrivo nel loro polpettone tv preferito di tre mega-sorche senza arte ne parte, espressive come un elettrodomestico Whirlpool, di cui non gliene ne può umanamente fregare un cazzo a nessuno.
Gli sceneggiatori li porto caramente nel cuore: non deve essere stato un lavoretto da niente inventarsi un qualsiasi perchè per queste tre nullità cosmiche: madri freak che appaiono e scompaiono, gravidanze isteriche a go-go, dialoghi che rasentano il delirio puro tale l'inconsistenza e persino una ciaffa blu-cobalto appicciccata sulla fronte di una delle tre poverette nello spasmodico tentativo di fare credere alle sbigottite nottette semi-assiderate dai rigori (mortis) di questo lungo inverno di crisi che trattasi di personaggi moderni, che piacciono ai giovani.
Imperdibili. Mai più senza.

HAPPY NEW YEAR!

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