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domenica 27 dicembre 2015

bebè in allivo..

svolta epocale in Cina. Dopo ben 35 anni, dal primo gennaio cadrà l'obbligo imposto dal governo di non procreare più di un figlio (e preferibilmente maschio) a coppia. Senza scialare, o fare come la mia adorata mamma che ne ha messi al mondo una mezza squadra di calcio, le coppie cinesi potranno averne due (sempre possibilmente maschi, prego).
Dietro il pluridecennale divieto del partito comunista il tentativo di contenere gli effetti di una sovrappopolazione che avrebbe potuto raggiungere livelli terrificanti, ma anche una miriade di tragedie indicibili con aborti, licenziamenti, pestaggi e sparizioni di nascituri (appunto soprattutto femmine) su cui non c'è veramente da scherzare.
Ma un pochino si, dai. Nella fattispecie, per i miei gusti erano già troppini quelli che abbiamo adesso, che se in questi giorni respiriamo merda di cammello liofilizzata invece dell'aria, camminiamo a dicembre tra nugoli di libellule svolazzanti e germogli in fiore, facciamo lo slalom tra un nubifragio epocale e l'altro, e schiattiamo di cancro come se non ci fosse un domani (e purtroppo per quasi 70.000 solo quest'anno un domani non c'è davvero) è praticamente solo colpa loro e del loro commovente amore per il pianeta. Che se ad andare caramente in culo all'ambiente sono gli abitanti del Liechtestein è una fregna, se sono un miliardo e trecento milioni di cinesi è decisamente un'altra. E per di più mi chiedevo: quanti cazzi di cani bisognerà scuoiare vivi ora, pel sfamale il doppio di adolabili nascituli?

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