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sabato 3 marzo 2018

4 marzo: vai col casting..

più d'uno ha male interpretato un mio post Facebook di un paio di giorni fa in cui parlavo del malumore di dover andare a votare senza neppure la possibilità di avere poi un premier come Justin Trudeau. 
Temo che a volte mi si prenda un po troppo sul serio. 
I canadesi sono sufficientemente fortunati da avere un premier giovane e bello, oltre che assolutamente gagliardo, e beati loro. Ma ovviamente la mia era solo una battuta. 
 Certo che vado a votare. L'ho sempre fatto. E di sicuro non in base a canoni estetici (in base ai quali, per giocare un po, l'unico che voterei è Fratoianni, o magari anche Furfaro, e chissà, forse neppure per soli criteri estetici). 
E anzi, a dirla tutta, trovo l'astensione una cosa di cui doversi vergognare. Sia chiaro, non trovo vergognoso non avere individuato qualcuno in cui riporre la propria fiducia. Dopo una campagna elettorale repellente come questa, la possibilità è tutt'altro che remota. Ma pure in quel caso a votare ci si va, semplicemente annullando la scheda, che è sempre una cosa più onesta da farsi che votare a cazzo, senza essersi sufficientemente informati, o essendosi informati solo con le miserabili favate che mulinellano quotidianamente su Facebook, o in base a qualche pulsione farlocca che somiglia più alla tifoseria che a una vera convinzione politica. 
Ma ci si va. Troppo alta la posta in palio, bellini. Troppo alta. 
Troppo alto il prezzo che è stato pagato perchè noi ci si trovi anche domenica prossima con una scheda spiattellata sotto il naso, pur farcita di merda. 
Perciò io ho scherzato sulle mie crisi d'astinenza da premier bonazzo, ma è l'unica cosa su cui sono disposto a scherzare parlando di elezioni, di diritto al voto, di dovere di voto. 
Chi non vota non c'è. Non conta. Non sussiste. 
E chi cazzo vuole essere così?


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