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sabato 26 novembre 2011

di fatto coppie.



Meno male che Marco Capitani riesce sempre a farci sorridere. E spesso su cose che di divertente hanno davvero pochino.
Basta leggere su un quotidiano locale le dichiarazioni di Fiorenzo Dionisi per renderci conto che a Orbetello va in onda un film che abbiamo già visto prima ancora che venga trasmesso, sulla mozione per l'eventuale istituzione del registro comunale delle unioni civili. Dionisi, della direzione del Partito Democratico orbetellano, invoca sull'argomento il diritto ad avere le mani libere, per far si, cioè, che anche qui succeda più o meno quello che solo poco tempo fa è successo a Grosseto, a Bologna, e praticamente ovunque quando l'argomento sfiori anche solo lontantamente l'universo gay. E piuttosto lontanamente,di fatto: le unioni civili a regola di bazzica riguardano chiunque, riguardano i giovani che prima di sposarsi sono costretti a farsi due conti in tasca. Ma non ci vogliamo certo nascondere dietro un dito: riguardano anche i gay, anche se a Orbetello la comunità GLBT non è che sia esattamente una roba da Mardi-Gras di Sidney.
Due conti in tasca, appunto: perchè questo è uno degli argomenti che Dionisi, con un ghirigoro che definire politichese è un eufemismo, usa nell'affannoso tentativo di giustificare la propria posizione: in un momento delicato e preoccupante per le vicende economiche e socio-politiche del paese, perchè preoccuparsi delle checche che vogliono giocare a metter su famiglia? A parte il fatto che, appunto, proprio per le suddette vicende molte coppie non si sposano e semplicemente decidono intanto di vivere insieme e poi al matrimonio ci si penserà quando e se arriveranno sti benedetti tempi migliori: semplicemente, che c'entra? Perchè mai un paese dovrebbe rinunciare alle istanze basilari di civiltà solo perchè un conclave di arraffoni ha messo in ginocchio l'economia di mezzo mondo e un altro conclave di arraffoni ha provveduto a dare il colpo di grazia all'Italia e alle povere casse dei comuni? I padri costituenti si sono preoccupati della catastrofica situazione socio-politico-culturale mondiale con pochi precedenti storici quando ci hanno regalato una Costituzione da fare invidia al mondo? Il governo rumeno fa bene a autorizzare lo sterminio dei cani randagi perchè costa meno delle sterilizzazioni? Di cultura non si mangia? E' questa la rivoluzionaria filosofia con cui il PD si ripromette di governare questo paese? Con questi parametri più conservatori dei conservatori? Andiamo bene.
Non si tratterà del solito PD che nel tentativo di accaparrarsi le simpatie dei "moderati" (leggi ex democristiani) certi argomenti decide sempre di rimandarli a tempi migliori? Spero di no, perchè il rischio è che facendo fuggire a gambe levate l'elettorato di sinistra, legittimamente scandalizzato da certe sortite, si finisca col mettersi nelle mani di sti fantomatici cattolici che tanto poi votano sempre qualcun altro, persino i Caligola puttanieri e corruttori che ci siamo appena tolti dai piedi (ma chissà per quanto) e continuando a regalare al principale partito della sinistra di questo paese il ruolo perpetuo di opposizione che non si oppone, di progressista che non progredisce, di democratico che si distrae sul piccolo particolare che l'Italia è uno dei pochi paesi del mondo civile occidentale dove a te è permesso di fare una cosa e a me no, senza che nessuno abbia ancora capito perchè, se non che sta cosa risulti sgradita non ai cattolici (che se legiferassimo in base allo stile di vita dei cattolici italiani staremmo freschi, bunga bunga docet) ma a un Vaticano che ormai è più vicino a Marte che alla vita vera dei credenti, che manda i missionari a morire in Africa e se ne sta barricato negli stanzoni dorati a predicare contro il preservativo.
Questo sarebbe poi, sempre secondo Dionisi, materiale di esclusiva competenza della legge. E qui siamo al federalismo della domenica del PD. Per ste cose "eticamente sensibili" (niente di più terreno, in realtà) non è mai il luogo e il momento adatto. Se ne occupi qualcun'altro altrove.

La verità è che certe posizioni ormai sono talmente inspiegabili da un partito (psudo)progressista, che ci sarebbe da avventurarsi in qualche complessa e noiosa analisi antropologica: perchè si milita in un partito di sinistra se poi si pretende di vendere sta roba? Anche molti elettori di destra (che non è sinonimo obbligatorio di ottusità, grazie al cielo) hanno capito da un pezzo che questo stato delle cose non ci fa onore e non ci rispecchia. In molti paesi sta faccenda è stata sistemata da governi moderati se non conservatori. Bloomberg e lo sceriffo Giuliani hanno strenuamente sostenuto e vinto queste battaglie. Noi siamo stati abituati a considerarci la culla della civilà nel mondo, non l'ultima ruota del carro insieme a patetici dittatorucoli africani e qualche sparuta repubblica ex-sovietica che si prende più tempo del dovuto per allinearsi agli standard legislativi europei. Noi vorremmo una destra decente e una sinistra di sinistra, se non è chiedere troppo, non un PD pachiderma che ormai serve solo a stendere il tappeto a ducetti caricaturali di ogni risma e avanti il prossimo, non una maxi democrazia cristiana divisa in due in base a un criterio che al momento ci sfugge. Chi può ragionevolmente sentirsi minacciato, pur in tempi così difficili, dal fatto che io avrei le palle piene dal fatto che la legge è uguale per tutti e per me lo è un pò di meno?
E attenzione. Manca la perla che, come molti di voi avranno già immaginato, invece arriva e arriva dulcis in fundo: l'unione naturale tra uomo e donna. La posso rassicurare, signor Dionisi: la mia propensione all'omo-affettività è quanto di più naturale possa esserci, di sicuro non frutto di una manipolazione genetica, di chissà quale astruso scherzetto di bio-ingegneria nucleare. E mi permetta: non è proprio suo compito stabilire cosa è naturale e cosa no, in termini di affettività. Lei non è tenuto ad avventurarsi nei meandri delle mie stanze da letto. Lei è lì a rappresentare un partito che dovrebbe solo preoccuparsi che ogni cittadino sia tutelato dalla legge (nazionale o locale che sia) alla stessa identica maniera. Anche e soprattutto in tempi "delicati".

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