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venerdì 13 marzo 2015

le sentenze si rispettano tutte. Tranne una.

mentre ancora nelle orecchie abbiamo Minzolini che ieri ha gracidato in tv praticamente non-stop dall'alba a notte fonda su ogni rete possibile e immaginabile (poi forse un giorno i responsabili dei talk show ci spiegheranno l'indispensabilità del parere di questo luminare che sin qui, diciamocelo, ai più sfugge) per il torto subito da Berlusconi e gli italiani tutti con il processo Ruby, giusto all'indomani, dicevamo, saltano fuori gli atti del Ruby Ter nei quali si evince con una certa nitidezza che a quel conclave di gran dame che bazzicavano le "cene eleganti", tra cui spiccano ad esempio le gemelline De Vivo, che io credo sinceramente costituiscano il fondo dell'abisso dello scibile umano, sono stati elargiti qualcosina come duemilionicentocinquantamila cazzi di euri, così, come grazioso cadeau.
Ad un processo in cui praticamente a tutte le parti coinvolte, dai giudici all'ultima delle persone informate sui fatti, possono essere fatti annusare questi modesti regalini aziendali, che cazzo di credibilità dovremmo dare?
Altro che la figlia di Mubarak; io pe' sta roba sarei disposto a dire che quel gran tegame di Ruby è una delle tante figlie che ho disseminato nel corso della mia vita scorribandando da una troia all'altra. E, contaci, riuscirei a farmi credere.

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