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domenica 7 ottobre 2018

humanos si que valen

A volte quando il sabato sera sono in casa mi capita di buttare un occhio su "Tu si que vales" (ma anche "Italia's got talent", dirottato su una rete minore). Guardo volentieri, mi diverto, e alla fine traggo sempre la stessa conclusione, che poi ti dico. 
Quello che mi colpisce è il fantastico crossover fra le varie discipline: danzatori che sono anche acrobati, ginnasti che sono danzatori, equilibristi che fanno anche scompisciare dal ridere, e comici del paradosso, divertenti, perfetti per i bambini ma a un soffio dal teatro più raffinato, spesso dalla poesia, dalla mimica nobile; prestidigitatori strabilianti e mentalisti che inquietano; la giocoleria di ultima generazione, pazzescamente innovativa e creativa, i trasformisti, i musicisti, alcuni meravigliosi artisti di strada e potrei continuare. Performer giovanissimi, o di esperienza, italiani o internazionali, supportati dalle nuove tecnologie che rendono luci, suoni ed effettistica arte nell'arte, spettacolo nello spettacolo, perché i vari Cirque du Soleil e Momix ormai fanno scuola da un paio di decenni. 
Tanti, tantissimi, di puntata in puntata, di stagione in stagione, perfetti per ogni tipo di pubblico, grandi e piccini, quelli più accorti culturalmente e quelli che vogliono intrattenimento puro e semplice. La conclusione? 
Che non ha piu un cazzo di senso al mondo quella mostruosità che è lo sfruttamento degli animali nei circhi. 
Ammesso che ne abbia mai avuto.


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