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mercoledì 10 ottobre 2018

re(di)vival

"l'aborto è come affittare un sicario". 
Ovviamente credo anch'io che non sia la cosa più favolosa che Papa Bergoglio abbia detto. Ma che qualcuno che è la personificazione di un credo dai modernissimi (sic) dogmi plurimillenari che fra l'altro ha sempre considerato la donna una specie di ricettacolo di spermatozoi a fine riproduttivo, o un Vaticano che delle donne ha una concezione così sublime da relegare le proprie  al ruolo perpetuo di pulisciculo di prelati agè, spari simili minchiate ci può pure stare. Sia chiaro, non va bene. Ma ci può stare. 
Ma perché tutto sto stuporone quando solo pochi giorni fa l'amministrazione di una moderna città del nostro nord "ricco e produttivo" (Verona) in pieno 2018 (non 1918) ha partorito (mi vorrebbe da dire abortito) una monnezza di mozione oscurantista e medievale anti-abortista con la gagliarda sottoscrizione di una capogruppo del PD, come una Polonia qualsiasi? 
Dov'era tutto sto trasecolone quando zitti zitti, quatti quatti si cercava di sdoganare, aridanghete, il concetto vecchio e merdoso che politica, Stato, chiese e chiesette potesser sentirsi autorizzati a piazzare le loro mani lorde sul corpo delle donne, concetto che questo paese ha fieramente (e con un plebiscito) asfaltato qualche decennio fa quando a legiferare non c'erano i punkabbestia dei centri sociali ma i vecchi cari timorati di Dio della Democrazia Cristiana?


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