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sabato 17 settembre 2016

fuori, sciacalli.

Uscite da quella stanza, vecchi stronzi. Non ne avete accesso e non c'è motivo al mondo per cui cui dovreste averne. Questa è la storia privata di un amore immenso: quello di due genitori già prostrati da una malattia che ha ridotto il loro figlio a dover implorare la morte proprio negli anni in cui alla morte a malapena si riesce a pensare. Anzi. Non ad implorarla, ma solo ad anticiparla, dato che non sarebbe stata prevista nessun'altra soluzione, nessun altro esito. 
Per quanto ancora bisognerà assistere allo spettacolo ignobile di questi sciacalli che col culo ben piazzato su una vera e propria torre di Babele di ricchezza, lusso, privilegi, ostentazione e doppia morale si permettono di giudicare e inveire contro chi è già stato così orrendamente provato da una vita che col cazzo che è sempre sacra ma che sacra lo è solo se sufficientemente dignitosa e non devastata da un dolore e una sofferenza costanti, insopportabili e senza possibilità di soluzione? 
Per quanto ancora dovremo sopportare i tg di uno Stato laico e civile infarciti del parere assolutamente non richiesto di questi faraoni del nulla ancor più che della notizia stessa? 
Uscite dalla stanza privata di quel diciassettenne che ha dovuto chiedere a chi gli ha dato la vita di togliergliela, e di quei due genitori che hanno dovuto acconsentire a togliergliela dopo avergliela data. Fuori. Non vi riguarda. E a noi non riguardano le vostre vecchie, stanche, surreali filippiche sullo spessore morale di gente che proprio in quanto a spessore morale potrebbe seppellirvi sotto una cattedrale di merda.


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