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venerdì 21 aprile 2017

la coda (di paglia) alla vaccinara

Minuti e minuti di sproloquio antivaccino davanti a un'enorme platea da parte di qualcuno che non aveva nessun titolo, ma veramente nessuno, per pontificare su un delicato tema scientifico che di titoli ne richiede eccome. 
La7 ha trasmesso un video di questo vecchio spettacolo di Grillo alle prese con una delle sue ossessioni storiche che da lì a poco sarebbe diventata, assieme alle scie chimiche e qualche altra amenità di questo calibro, una delle armi di seduzione del Grillo politico: la battaglia contro uno strumento che continua a salvare milioni di vite, a debellare malattie terribili, che comporta controindicazioni come ogni altro farmaco, in misura addirittura minore di quelli che diamo ai bambini con una certa disinvoltura, tipo gli sfebbranti, come testimoniato dall'intera comunità scientifica mondiale di cui personalmente tendo a fidarmi molto di più che di qualche sciamano o saltimbanco in fregola da proselitismo (non esattamente gratuito). 
Per questo non ho mai prestato la minima attenzione ai deliri di Grillo, la potente azienda di marketing che lo spalleggia (in modo non esattamente gratuito) e gli accoliti boccaloni che lo acclamano. E per questo trovo imbarazzante il balletto di ringambi sulla responsabilità di campagne che semplicemente possono costare la vita alla gente (specie bambini) da parte dei suoi sgrammaticati delfini diventati gettonatissimi vip della politica nazionale con una manciata di click su un blog che mediamente se la canta e se la suona (sempre in modo non proprio gratuito). Mi fidavo più di Veronesi che di Casaleggio, mettiamola così, e per questo mi sono sempre vaccinato, ho sempre consigliato agli amici di farlo, e magari potessi vaccinarmi per tante cose che mi fanno veramente paura e per le quali purtroppo un vaccino non c'è. 
Alla faccia di tutti gli autistici del click.


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