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mercoledì 5 aprile 2017

we are the children (2)

vedo che l'Italietta che scende in piazza in assetto di guerriglia per l'arrivo di undici (un-di-ci) rifugiate (tra cui una incinta grossa) oggi fa le boccucce per la morte dei bambini siriani. 
 L'Europa dei fili spinati e dei muri è sopraffatta da un sussultone di indignazione. 
Persino quel beota di Trump cambia idea su Assad con la stessa nonchalance con cui cambia cravatta, perchè prima dei morti di ieri, giuro che tutti i bambini siriani vivevano felici e contenti nelle stradine festanti dell'isola che non c'è. 
 E Putin, da lassù, dal pianeta Delirium (tremens, temo. Per la vodka) dice che non è vero, che è fake news, e che Assad è un ometto tanto a modino. E se lo dice lui perchè non crederci? 
L'ultimo pensierino però lo riservo all'operosissimo contingente dell' "aiutiamoli" a casa loro": bene, grandi statisti laureati alla StoCazzo University: eccola
(ps: mi fate tutti vomitare più di Assad. Intendo, più assai)





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