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martedì 9 maggio 2017

san Francesco

stasera prende il via l'Eurovision Song Contest, uno spettacolo che per noi che siamo abituati a quel carrozzone tetro e soporifero di San Remo è una roba di un altro pianeta. E io tifo sfegatatamente per Francesco Gabbani (dato tra i favoriti per la vittoria, ma vediamo di non portargli sfiga), di cui per inciso non me ne può fregare uno stracazzo, ma che finalmente rappresenta l'Italia con una signora canzone pop (anche se per me ha un grosso debito di riconscenza con "Run to me" di Tracy Spencer ma va bene, una scopiazzatina qua e là l'hanno data anche i grandissimi, e se lo sa fare bene allora ok) che se non altro ha il pregio di non sembrare scritta nel 1971 per Marisa Sannia come quella biobba da ernia inguinale con la quale quella nullità cosmica della Michelin (chi?) è stata capace lo scorso anno di arrivare sedicazzocesima, dietro a Lettonia, Lituania e Armenia, cioè la feccia della feccia del pop europeo di quarta categoria. Una canzone, "Occidentali's Karma", che appare comunque anni luce avanti a moltissime delle cose che ci hanno rappresentato negli anni addietro, puntualmente dissonanti con l'andazzo generale dell'Eurovision che è quello di un pop marcatamente moderno, radiofonico, vivace, ben prodotto, dove persino la Romania riesce a farci sembrare un paese (musicalmente) del terzo mondo, grazie al prezioso apporto di robe tipo i protegeè sfigati e depressi della scuderia Caselli. Perciò si, tifo Gabbani, tifo per il pop italiano quando si fa elegante, attualissimo, ironico, intelligente, che spero nel frattempo abbia anche avuto anche la funzione di dare la sveglia al patetico mondo della discografia di casa nostra, ormai totalmente ammorbato dalle canzonacce mielose e fuori tempo massimo di quei colossi di talento che sono le fuoriuscite dal circo Barnum della De Filippi dove, tanto per dire che aria tira, è persino stato possibile assistere a robe tipo quell'incapace miracolato di Rudy Zerbi che fa le predicozze col ditino puntato, non avendo un cazzo di titolo al mondo per poterlo fare dato che a tutt'oggi non è dato sapere intanto che minchia di mestiere sappia fare lui, oltre a farsi piazzare in postazioni altisonantissime per meriti che definire ignoti è un eufemismo bricconcello, grazie a qualche spintarella qua e qualche spintarella là. Vai Francesco.
ps: se poi come si vocifera c'ha pure il pisellone, anche meglio.


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