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mercoledì 10 maggio 2017

quelli degli sfracelli.

avevo deciso di sorvolare su quella boiata sparata da Repubblica in doppia pagina sul presunto "flop" numerico delle unioni civili ad un anno dall'entrata in vigore della legge; avevo deciso di sorvolare sui toni con cui la questione è stata posta da un quotidiano che ultimamente le spara spesso grossissime, forse in un disperato tentativo di fronteggiare l'impietosa concorrenza dell'informazione on line. Ma visto che persino persone per cui nutro stima sincera indugiano su sta spazzatura, allora vediamo. 
Io non sono fortissimo con la memoria, ma a me sembra di ricordare che foste proprio voi a vaneggiare degli sfracelli che avrebbero colpito l'italia e la famiglia italiana con l'arrivo delle unioni civili. Non noi. Trovo un tantino eccentrico il fatto che adesso sventoliate orgogliosi i dati che affermano l'esatto contrario, e cioè che non è successo assolutamente un cazzo di tutto quello per cui vi siete agitati tanto, un Family Day via l'altro. E poi, qualcuno ricorda di orde di donne scapicollatesi in massa ad abortire quando in Italia è diventato legale poterlo fare? O di risse e spintoni davanti agli studi legali per divorziare? Ovviamente no. Temo che non sia richiesto particolare acume per capire che, al di là dei pur non secondari risvolti "pratici", ciò che con quella legge si volesse sancire fosse il diritto di scelta di ogni cittadino, e intendo ogni: niente categorie, niente più serie A e B. Non è difficilissimo da comprendere. C'est ne pas? 
Piuttosto, perchè non chiedere a Repubblica un paio di paginate sullo stato di salute in cui versano l'istituzione del matrimonio e la famiglia in Italia? Perchè ho cattive notizie. In Italia ci si sposa poco, si figlia pure meno, si divorzia assai. E perciò flop ante-litteram? 
Non sarebbe stato un filino più intelligente sottolineare invece uno in particolare tra i numeri diligentemente scodellati dal giornale, e cioè il mostruoso gap numerico tra unioni civili contratte al nord e quelle contratte al sud, con un paio di regioni del nostro meridione che di unioni civili in questo primo anno ne contano sulle dita di una mano (e mi tengo largo)? Che dite, questo fa venire il sospetto che costituire una coppia gay, o anche solo essere gay, in una cospicua porzione del nostro paese sia ancora immensamente problematico oppure no? E che se non lo fosse, magari le unioni civili sarebbero molte di più. Oppure pensate che i gay al sud siano tutti degli scapoloni farfalloni impuniti? E questo, anche solo in termini di civiltà (che non è esattamente merda di piccione) non vi fa riflettere? Non vi fa crucciare per il fatto che il nostro/vostro paese lanci ancora segnali di arretratezza degni di un sultanato arabo? 
Se faccio uno spettacolo e a vederlo vengono quattro stronzi è un flop. Se scrivo un libro e non se lo caga anima viva è un flop. Ribadire (con gravissimo, colpevolissimo ritardo e con una legislazione monca) che al cospetto delle leggi di questo Stato abbiamo tutti gli stessi diritti e gli stessi doveri non è un flop. E' un trionfo. 
E meglio tardi che mai.



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