Mezzo miliardo. Ecco cosa costerà allo stato (questo stato, non quello) il giubileo straordinario, che io da non credente fatico un po' a capire cosa sia e a cosa serva (ma questo evidentemente è un mio problema).
Quello che invece non è dato sapere è quanto costerà allo Stato Vaticano. Che però, diciamocelo, le cose è abituato a farsele servire su un vassoio d'argento. E possibilmente gratis.
Il bello (si fa per dire) è che, interpellato sulla figura del commissario straordinario al giubileo (Franco Gabrielli) al fine di evitare di foraggiare ulteriormente il gozzoviglio di maneggioni e trafficoni di ogni ordine e grado, capitolini e non, monsignor Fisichella abbia commentato con un beato "sono affari di un altro stato". Faccia di culo a chi?
Intanto giusto ieri papa Bergoglio raccomandava ai sacerdoti omelie brevi al posto delle solite ammorbanti sbroscie logorroiche, e soprattutto che non contengano imperativi ai fedeli su cosa debbano o non debbano fare. Quelle non sarebbero omelie, ha aggiunto il papa, sarebbe moralismo.
E a me l'unico immigrato clandestino, ma che dico clandestino, alieno, extraterrestre proprio, continua a sembrare lui. In quello stato, non in questo.
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