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lunedì 15 giugno 2015

xdonami Pina, ma prima o poi mollo.

cerco sempre di far coincidere la doccia con "Pinocchio", su Radio DeeJay. La Pina è una tale fuoriclasse, fa talmente riemergere tutto il mio amore per quel lavoro che ho svolto quotidianamente e con passione per anni, da farmi digerire un partner che non mi fa impazzire (Diego Passon, che in tv però è gagliardissimo) e farci scappare due risate pure quando l'argomento del giorno (ne hanno uno diverso a ogni puntata ) non mi diverte o mi annoia. La Pina è talmente una grande del microfono che durante il weekend (quando Pinocchio non c'è) sarei tentato di non fare la doccia. E pensa che a volte in sostituzione mi tocca quell'abominio di Platinette che tracheotomizzerei volentieri con le mie stesse manine senza grandi imbarazzi. Ma c'è un ma (l'avresti mai detto?).
Una volta la rottura di palle ascoltando la radio era la pubblicità. Ricordo di averne provate di ogni, in veste di direttore della programmazione, per indorare la pillola, per renderla meno fastidiosa, meno invadente. Ma è sempre stata un'impresa epica. Ora no: tutto sommato la ascolto, o al più mi distraggo e non me la cago proprio, e tra l'altro credo che DeeJay, sotto la guida di Linus, la gestisca in modo egregio. Il problema è un altro. Il problema è che ogni tanto mettono i dischi.
Già: il problema della radio sono i dischi. Non è esattamente una questione di "ai miei tempi..", anzi l'esatto contrario. Cazzo, è tutto così vecchio, così già sentito, così stereotipato e formularizzato ( e guarda che sto parlando della musica nuova, di adesso..) e tutti a un certo punto fanno "oh oh oh" che zomperei fuori dalla vasca gnudo e fradicio, solo per scaraventare la radio fuori dalla finestra. E non è escluso che prima o poi lo faccia (perciò magari girate alla larga dalle 6 alle 7 circa).
Gli americani sono il peggio del peggio: da là ormai arriva solo merda da quattro soldi. Di peggio c'è solo il loro cinema, destinato esclusivamente a prepubescenti pingui e peticellosi, ingozzati strafatti di Mc Donalds. E considera che una volta, solo dal loro contingente afroamericano arrivava la grandissima musica: tutti bravi e tutti belli fino a che non arrivava un Marvin Gaye, uno Stevie Wonder, un Prince, o i Tempations e non ce n'era più per nessuno. Adesso i neri sono la merda tra le merde: nessuno canta, nessuno suona, le canzoni sono delle menate da bimbi dell'asilo create col manualetto del provetto hip-hopper e i suonini dei video-games, mediamente indistinguibili una dall'altra, e non me ne frega comunque un cazzo di stare lì a distinguere e fare la cernita tra tutto quel pattume. Al confronto con Taylor Swift, Miley Cirus e Katy Perry anche solo quella scoppiata strafatta sfondata della Spears era Aretha Franklin in stato di grazia, senza stare a scomodare quelle vere, di Franklin (sospiro e ripenso ai giorni lontanti in cui persino la Houston era troppo bubble, per noi della vecchia scuola..). Con gli inglesi va un po' meglio. Ma i grandi network continuano a non accorgersene. E lo hanno sempre fatto.
E poi c'è il sudiciumaio italiano. Sorvolando pietosamente sui rapper, sui gangsta de noantri, che vecchi lo sono per definizione, con giusto quei 35 annetti di ritardo rispetto al resto del pianeta, e che sparano delle robe che definire trite è un simpatico eufemismo, c'è il nulla cosmico: dai "grandi", tipo Ferro che di classe ne ha da vendere ma ormai ha deciso di candidarsi al non ambitissimo titolo di nuovo Sergio Endrigo e che ad ascoltare le proprie canzoni secondo me si rompe i coglioni pure lui (ma non era partito tutto sghenci, xdono xdono, con tanto di mossette alla page? E poi che disgrazia gli è successa?) ai più giovani, tipo Mengoni, che quando ha fatto X Factor e a sentire il suo allora tutor Morgan, che dall'altissimo delle mega-turbine che si raccattava in diretta nazionale, sembrava avesse dovuto rivoluzionare il pop italiano chissà come ed è finito a fare ste robette tipo l'ultimo singolo che al confronto gli Erasure dell'85 sembrano Stockhousen per modernità visionaria, e tutto il cucuzzaro abortito dalla De Filippi e il suo orripilante talent show, che ci hanno ritrascinato para para ai gloriosi fasti della canzonetta italiana melodica di infima categoria, le belle vocette, le belle melodiette, i bravi ragazzotti (tutti un po' checche in realtà, ma vabbè) e le brave ragazzotte della porta accanto e le loro purghe di canzoncine alla dighedò (Anna Identici anybody?) che due mesi dopo non se le ricorda anima viva al mondo.
Pina, io ti adoro. Ma la pazienza ha un limite. Audio killed ther radio star?






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