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martedì 20 giugno 2017

Bianca senza Bernie. E talento.

non ho mai capito perchè in ambito televisivo e radiofonico sia così radicata la convinzione un po eccentrica che il conduttore (anchor man, host, chiamiamolo come si vuole) possa farlo chiunque. Oltre a un numero tutto sommato ristretto di rispettabilissimi professionisti è tutto un proliferare di giornalisti (con Mannoni picco massimo di mortifero horror gore, rantoli compresi), attori, chef, comici, sportivi, soubrettine/zocccoline, figli di, miracolati da, tutti allegramente ricliclati in una chiave di cui non hanno (e mai avranno) non solo il curriculum ma soprattutto il talento, la propensione, la psicologia, i tempi, l'empatia e la comunicatività, con punte di assoluto grottesco che in genere si palesa, ad esempio, nelle interviste "leggere" ad opera di giornalisti. E una delle punte massime di questo grottesco dilettantismo blasonato è Bianca Berlinguer, di cui non ho titoli per giudicare la carriera giornalistica (solo opinioni personali) ma che quando si affanna ad improvvisarsi mia collega non so se mi fa più ridere o cagare.


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